"Eravamo partiti molto forte, ma purtroppo non possiamo neppure consolarci con un intertempo: al primo rilevamento ci siamo arrivati talmente tardi...". Copilota, complice e amico di Sebastien Loeb, Daniel Elena, prova a mascherare la delusione con un sorriso. Le sue speranze e quelle dell'alsaziano di sfruttare la terzultima prova speciale della seconda tappa del Rally di Norvegia per tornare ad avere nel mirino Marcus Gronholm e Mikko Hirvonen (strepitoso nel tenere in scacco anche il suo capitano) si sono frantumate poche migliaia di metri dopo il via.
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"Siamo finiti - spiega il pilota della Citroen a bocce ferme - contro un muro di neve, un incidente banale che pensavamo di archiviare con la perdita di pochi secondi e invece ci siamo dovuti rendere conto che la C4 era rimasta letteralmente incollata contro la parete di ghiaccio e siamo riusciti a staccarla solo dopo diversi minuti di lavoro". Poteva bastare, ma i guai non vengono mai soli e nel tratto successivo il francese e il monegasco si sono ritrovati a lavorare di braccia per rimettere l'auto in carreggiata. Perdendo altri nove minuti che, in classifica, li hanno fatti precipitare dal terzo al 16° posto. A più di un quarto d'ora del leader. "Ci sono giornate nelle quali va tutto storto", osserva Guy Frequelin ripensando anche all'incidente che di primo mattino aveva messo fuori causa Dani Sordo, il secondo pilota della sua squadra. Il gran capo della Citreon Sport mastica amaro e Malcolm Wilson, numero uno del Ford World Rally Team incrocia le dita: le disavventure di Loeb hanno lasciato i suoi piloti padroni assoluti del campo. "Aspettiamo la fine", ripete scaramanticamente a tutti quelli che vanno a complimentarsi con lui. Aggiunge: "Perdere ora che Loeb è lontano sarebbe imperdonabile". Dietro, gli altri si leccano le ferite. Tutti hanno avuto una giornata difficile. Anche Gigi Galli che, con la complicità di un banco di nebbia calato all'improvviso, ha messo due ruote fuori dalla traiettoria e la "divagazione" gli è costata un paio di minuti e almeno un paio di posti in classifica. "E' dura" dice il livignasco che comunque non ha nessuna intenzione di arrendersi: Manfred Stohl, 6°, lo precede di poco e essere almeno il primo di quelli che hanno fra le mani una Citroen sarebbe un buon viatico per il resto della stagione.
[Fonte: Gazzetta.it]
