Era già tutto previsto... Beh, non proprio tutto: la possibilità di un reclamo che avrebbe riaperto la brutta faccenda della penalizzazione data e tolta a Sébastien Loeb alla vigilia del via c'era. E ammorbava l'aria dell'altopiano.
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A spazzare via gli utlimi dubbi ci ha pensato Malcom Wilson, annunciando che non avrebbe preso carta e penna per mettere per iscritto le sue perplessità sul comportamento dei commissari sportivi: "Sono certo - spiegava all'alba il manager della squadra Ford - che i responsabili della Citreon hanno agito in buona fede e non mi pare il caso di andare oltre". Determinato, l'inglese ha convinto anche David Richard della Subaru a imitarlo e il caso è stato definitivamente archiviato.
TREGUA - Sulla strada, anche i protagonisti del fine settimana messicano si sono concessi una tregua. Troppo netti i distacchi al via dell'ultima frazione per far venire voglia a qualcuno di attaccare. Sébastien Loeb ne ha preso atto e s'è concessoi qualche ora di relax. Ha smesso di andare a caccia di successi parziali e s'è limitato a controllare che, alle sue spalle, nessuno dissoterrasse l'ascia di guerra. Non è successo. Chris Atkinson è andato sereno a raccogliere il suo primo secondo posto in carriera e Jari-Matti Latvala s'è preparato ad accompagnare il francese l'australiano sul podio. Cercando di non pensare troppo a quello che avrebbe potuto essere se sul finire della seconda frazione il manicotto del turbo non lo avesse tradito.
CARTE - La vittoria di Loeb rimischia le carte. Al trentottesimo successo in carriera, l'alsaziano scavalca Latvala e arriva a un punto di distacco da Mikko Hirvonen (che qui ha chiuso quarto) in vetta alla classifica iridata. Tre piloti - di due squadra diverse - in quattro punti. E il quarto, Atkinson, a sei lunghezze. Appena iniziata, Montecarlo e Svezia sono da sempre considerate gare anomale, la "regular season" promette bene.
JUNIOR - Pure Sébastien Ogier promette bene. Ventiquattro anni, il francese ha debuttato nel mondiale primeggiando fra gli junior con una Citroen C2. Ci sa fare, il ragazzo. Ed ha in Sébastien Loeb un padrino di lusso: "Vedendolo - dice l'"extraterrestre" - rivedo me agli inizi e cercherò di dargli una mano ad andare avanti". Molto ha già fatto: è stato lui, insieme ai dirigenti della federazione francese, a convincere la Citroen a garantirgli un programma imopegnativo nel mundialito. Alla prima occasione li ha già ripagati.
