S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo. Il primo a soffiare, e forte, è Daniel Sordo che nei quasi 50 km del primo impegno della seconda tappa rifila 16†e qualche spicciolo a Sébastien Loeb. Che fa finta di non prendersela più di tanto per quello che ha tutta l’aria di un atto di... lesa maestà , ma medita vendetta. E al secondo passaggio sul tratto più lungo di tutto il rally, chiarisce che il numero uno dello squadrone Citroen è sempre lui. Ristabilite le distanze, l’alsaziano controlla la situazione.
#CONTINUE#
“Viaggiare con il pedale dell’acceleratore rivettato al pianale – osserva – è sempre piacevole. Solo che farlo sull’asfalto è più rischioso che sulla terra, dove il margine per recuperare la situazione è comunque maggioreâ€. Primo anche alla fine della seconda tappa, l’alsaziano ha ormai messo una grossa ipoteca sul primo posto finale. Lo sa e non fa niente per nasconderlo. “Era importante – dice  – dimostrare che la nuova C4 è già molto competitiva e lo abbiamo fatto. Adesso l’obiettivo è restare in testa fino alla fine per fare il pieno di punti iridati e non ho ho nessuna intenzione di andarmi a cercare guai per aumentare ancora il mio vantaggioâ€.
Guy Frequelin, gran capo dello squadrone Citroen gongola: “Non posso lamentarmiâ€, ammette con un sorriso grande così. Aggiunge: “Ancora una volta Sordo ha dimostrato di essere velocissimo sulle strade catramate e non mi pare giusto di ordinargli di alzare il piede. Però gli ho ricordato che la Citroen vuole tornare a vincere anche il Mondiale costruttori e che per farlo abbiamo bisogno di avere due auto all’arrivo, possibilmente ai primi due posti della classifica...â€.
Il “consiglio†del gran capo dell’Armata Rossa al più giovane dei suoi alfieri serve a togliere a Marcus Gronholm le ultime speranze di inserirsi con la Focus fra i due di testa: “Contro Seb e Dani – ammette sconsolato il finlandese della Ford – non c’è storia, non su queste strade che mi piacciono poco. E adesso non posso far altro che cercare di conservare fino alla fine il terzo postoâ€. Impresa decisamente alla sua portata: Chris Atkinson – fin qui più incisivo del depresso Petter Solberg con l’altra Subaru Impreza – è lontano, più portato a seguirlo che a inseguirlo. Mai dire ormai, ma l’impressione è che le sei prove speciali della terza tappa difficilmente basteranno a cambiare i connotati della classifica.
[Fonte Gazzetta]