Colpi di scena, duelli serrati e sorprese fino all’ultima curva: è questo lo spettacolo messo oggi in scena dai piloti della SUPERSTARS sul circuito di Monza. Due sfide in una: la gara brianzola infatti aveva doppia validità , per la debuttante INTERNATIONAL SUPERSTARS SERIES FIA APPROVED e per il CAMPIONATO ITALIANO SUPERSTARS, al secondo appuntamento della stagione.
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Se a quest’ultimo vi prendono parte tutti i piloti presenti nella SUPERSTARS, nel caso della serie internazionale le uniche vetture non iscritte sono le tre RS4 dell’Audi Sport Italia, concentrate sul solo programma italiano con Gianni Morbidelli, Giorgio Sanna e Steven Goldstein.
La doppia sfida di Monza ha avuto un unico vincitore: Max Pigoli con la S-Type R del Jaguar Dealers Team ha infatti centrato la vittoria assoluta che gli è valsa come successo in entrambe le classifiche, portandosi al comando delle due graduatorie. Con lui sono saliti a festeggiare sul podio Alessandro Battaglin, con la BMW M5 della Gass Racing, e Giuliano Alessi, al volante della BMW 550i della Caal Racing.
Le sorprese in gara sono arrivate ad ogni giro. Allo start il poleman Alessandro Balzan (Jaguar S-Type R) manteneva infatti il comando, tallonato da Sanna e Pigoli. Alle loro spalle Battaglin approfittava della maggior velocità della sua M5 nello start lanciato per attaccare Morbidelli, riuscendo a sopravanzarlo dopo poche curve. Anche l’Audi di Sanna è costretta a cedere alla velocità della Jaguar di Pigoli, che sale nel primo passaggio in seconda posizione. Il ritmo delle due Jaguar cresce e le prime posizioni appaiono al momento delineate. In questa fase è Alessi ad emergere: con la sua sempre più performante BMW 550i tenta, alla fine del primo passaggio, l’attacco su Morbidelli, manovra che gli riesce alla Prima Variante all’inizio del giro successivo, anche se dopo appena una tornata un lungo nella stessa curva lo costringe a cedere nuovamente la posizione. Al quinto giro il primo colpo di scena importante: Balzan, stabilmente al comando e reduce dalla vittoria di Adria, è costretto a parcheggiare la sua Jaguar a bordo pista a causa del cedimento della pompa della benzina. Pigoli sale al comando e Sanna rompe gli indugi: le diverse traiettorie scelte da Pigoli e Morbidelli dimostrano la diversità nella guida delle due vetture, con le Audi che risultano sensibilmente più veloci nei tratti misti, favorite dalle quattro ruote motrici, pagando però in velocità nei rettilinei. Un “lungo†nel tentativo di attacco di Sanna consente però ad Alessi, che li seguiva, di portarsi al secondo posto. Sanna, sotto pressione per l’errore del giro precedente, alla Prima Variante entra più veloce di Alessi andandolo a tamponare leggermente, quanto basta perché il pilota di Gubbio finisca in testa-coda perdendo posizioni. Nello stesso giro, alla Prima di Lesmo, Sanna, largo nella traiettoria, non si accorge che all’interno curva lo sta passando il compagno di squadra Morbidelli: inevitabile un leggero contatto fra i due che causa lo scoppio del pneumatico di Morbidelli, mentre Sanna viene richiamato ai box per scontare uno stop and go, riprendendo la gara in fondo al gruppo. Le posizioni si vanno così delineando con Pigoli al comando seguito da Battaglin e Alessi. Le ultime tornate tengono però ancora tutti con il fiato sospeso: Pigoli perde infatti oltre un secondo al giro da Battaglin, dichiarando a fine gara che il ritmo tenuto nella prima fase di gara aveva compromesso freni e pneumatici. Il distacco scende, in poche tornate, da 9 a 3 secondi, con Pigoli che riesce comunque a gestire la leadership. Ai piedi del podio concludono Goldstein, Marco Gregori (BMW M5), Sanna, Kristian Ghedina (BMW 550i), con Francesco Ascani (BMW 550i) a chiudere le prime otto posizioni.
