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    SBK: Toseland Campione del Mondo 2004

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    imgJames Toseland è Campione del Mondo Superbike 2004. A 24 anni, così come Troy Corser nel 1996, titolando nuovamente la Ducati, per l'undicesima volta nella sua storia. Toseland è campione al suo primo anno da pilota ufficiale, grazie alla sua determinazione in una gara infernale quale Magny Cours, dove la pressione di dover obbligatoriamente vincere sia per conquistare il titolo, sia per restare in squadra nel 2005, ha giocato un ruolo da protagonista. Toseland ha battuto non solo i suoi avversari, ma anche chi non credeva in lui, chi lo ha voluto accusare di aver preso un posto immeritato in seno al team Ducati Fila, diventando sempre più forte, commettendo sì errori, ma alla resa dei conti dimostrandosi il più costante e affidabile.

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    Non è mai stato il più veloce in questo 2004, non ha mai dato l'impressione di essere il pilota più competitivo. Spesso e volentieri è stato il "peggiore" del gruppo di testa, dietro non solo a Regis Laconi, ma anche Noriyuki Haga e Chris Vermeulen, ma alla fine la corona iridata del 17° campionato mondiale Superbike è sua. Con sole tre vittorie (Gara 1 a Valencia, Assen e Magny Cours), contro le sette di Laconi, le sei di Haga, le quattro di Vermeulen, contro i favori di un pronostico fin troppo crudele nei suoi confronti. James Toseland è campione del mondo, adesso può scaricare la tensione creata in questi giorni, dove iper concentrato si aggirava per il paddock, sembrando quasi uno zombie, fuori dal mondo. Ma come i grandi campioni, quando la visiera si abbassa, si entra in una nuova dimensione, dove Toseland ci sta benissimo ed è vincente. Si toglie l'appellativo di "pianista prestato al motociclismo" con il titolo di Campione del Mondo, così come ha fatto a Oschersleben l'anno passato, nella sua prima vittoria in Superbike con la Ducati 998 F02, ottenuto dopo la fin troppo conosciuta "spallata" a Neil Hodgson. Ex-compagno di squadra che potrebbe (ri)trovarsi in Ducati Corse nel 2005, oppure Bayliss, oppure Haga, non Laconi, che si preparerà nei prossimi giorni per la gara dell'AMA Superbike ad Alton. Ma con quali motivazioni il francese, il più vittorioso in questa stagione, andrà in America, pur sapendo di esser già fuori dal team ufficiale Ducati e di dover lasciar la sella della 999 a breve?

    Laconi ha forse perso la sua grande occasione della vita, di quelle che ti cambiano la carriera. Presentarsi in casa, a Magny Cours, con quattro punti di vantaggio e i favori del pronostico, sin dai primi test dove era imbattabile, mentre Toseland cadeva rovinosamente. Era successo a Valencia e a Phillip Island, ed è incredibile credere come siano cambiate le carte in tavola in questi mesi. C'è solo una costante: nonostante gli attacchi Honda, la Ducati ha portato a casa 18 vittorie su 22 gare, piazzando non solo Toseland e Laconi nelle prime due posizioni, ma anche Noriyuki Haga con la 999 ex Ruben Xaus del team Renegade al terzo posto. Il giapponese (che doveva provare la Honda, ma correrà nel 2005 con la Yamaha anche se è ammaliato dall'enorme ingaggio Suzuki Alstare) si è portato a casa sei vittorie, e senza le rotture alla 999 numero 41 nelle due manche di Monza, Oscherlsleben e Valencia, il titolo iridato sarebbe nelle sue mani.

    Chris Vermeulen, che segna il suo primo incredibile "doppio zero" in un round nel Mondiale Superbike, è stato autore di un 2004 straordinario. Con qualche aiuto ufficiale della Honda Europa nelle prime gare, e senza la squalifica di Monza, l'australiano campione della Supersport avrebbe conteso il titolo al duo Ducati Fila sino alla seconda manche di Magny Cours. Ma il 2005 è alle porte, e lui ha un futuro limpido e vincente... Frankie Chili oggi ha chiuso quinto, dietro a Sebastien Gimbert che in sella alla Yamaha YZF R1 (molto vicina al 2005) della filiale francese si è portato a casa due ottimi quarti posti.

    Chili ha regalato grandi emozioni, e lo farà anche nella prossima stagione, con una Fireblade sempre preparata dal fido Brigaglia. In una Superbike che vivrà nel 2005 una stagione di ritorno ai fasti di fine anni '90-inizi 2000, uno come Frankie Chili merita di giocarsi le proprie chance di successo. Nel frattempo, Magny Cours ha coronato James Toseland. In Gran Bretagna è festa grande, perchè arriva un altro titolo subito dopo quello di Neil Hodgson. Non saranno King Carl Fogarty, ma il Regno Unito ha sempre i suoi campioni nella Superbike. Sempre sotto il segno della Ducati. Si chiude così un 2004 di rinascita per la serie creata da Maurizio e Paolo Flammini, a cui bisogna obbligatoriamente render merito di aver rivitalizzato la categoria con scelte coraggiose, ma alla fine vincenti. Grazie a loro, grazie alla Pirelli, ai protagonisti e alle case in griglia di partenza. Per noi è stato un onore seguire il Mondiale Superbike 2004.

    [Fonte: Racingworld.it]

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