Gara 1: Ne avevamo avuto sentore, che questo sarebbe stato il week-end della rinascita per Yukio Kagayama, fino ad ora quasi sempre "stritolato" nell'anonimato di una stagione spesa nelle retrovie, praticamente senza mai lasciare davvero il segno. Un'altra storia rispetto alla prima parte del 2005, in cui il giapponese si era rivelato tra gli uomini più brillanti del Mondiale Superbike. Da oggi a Brno la storia si potrebbe invertire: una seconda metà di 2006 migliore, iniziata alla grande con uno splendido successo in Gara 1. Una affermazione netta, una dimostrazione di superiorità sotto il cocente sole della Repubblica Ceca, celebrata con i festeggiamenti del caso in prossimità del traguardo.
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Del resto ce n'era la possibilità , visto che James Toseland è passato sul traguardo con quattro secondi di ritardo. Sembrava poter scappare l'inglese all'inizio, ma per i primi 14 passaggi l'alfiere di casa Ten Kate ha avuto alle proprie spalle, come un'ombra, la Suzuki #71, che da quel momento ha preso il largo. A Toseland in fondo può comunque andar bene così, considerati i venti punti guadagnati in classifica generale su Troy Bayliss, sorpresa in negativo della manche, visto che la sua corsa è durata una manciata di secondi: alla prima staccata il ducatista ha toccato leggermente Andrew Pitt, poi in mezzo ai due s'è infilato Regis Laconi, che a quel punto ha perso il controllo falciando "Baylisstic", al primo ko dell'anno. La Ducati contava perciò su Lorenzo Lanzi, ma tutto è stato vano: il romagnolo ha perso progressivamente terreno fino a precipitare nelle retrovie, prima di un rientro ai box per la sostituzione di entrambi i pneumatici. Tornato in pista, il #57 ha poi dato definitivamente forfait. Avvio di giornata nero per la Rossa, fantastico invece per Michel Fabrizio, che è andato a conquistare un clamoroso podio (il primo della carriera in SBK) al termine di una rimonta imperiosa da dietro, con un ritmo che ha persino messo in ginocchio nel finale due mostri sacri come Noriyuki Haga e Troy Corser, sorpassati senza tanti complimenti, per loro somma delusione. Ritiratosi a pochi chilometri dalla fine anche Pitt, per noie tecniche sulla sua Yamaha, guadagnano terreno le Kawasaki di Fonsi Nieto e Chris Walker, sesto e settimo, così come le R1 della filiale francese affidate ai nipponici Nakatomi e Abe. Completa la top-ten un tenace Frankie Chili, e in materia di italiani a punti vanno pure Roberto Rolfo (miglior ducatista...), Vittorio Iannuzzo e Ivan Clementi. Out, tra i nomi che contano, anche Ruben Xaus e Alex Barros, comunque mai della partita. Alle 15:30 scatta Gara 2, da non perdere...
Superbike - Brno, Gara 1
01. Yukio Kagayama - Suzuki - 20 giri in 41'27.271
02. James Toseland - Honda - 41'31.171
03. Michel Fabrizio - Honda - 41'33.526
04. Noriyuki Haga - Yamaha - 41'33.703
05. Troy Corser - Suzuki - 41'34.734
06. Fonsi Nieto - Kawasaki - 41'49.238
07. Chris Walker - Kawasaki - 41'49.260
08. Shinichi Nakatomi - Yamaha - 41'54.153
09. Norick Abe - Yamaha - 41'54.445
10. Pierfrancesco Chili - Honda - 41'54.712
11. Karl Muggeridge - Honda - 41'55.570
12. Roberto Rolfo - Ducati - 41'59.383
13. Sebastien Gimbert - Yamaha - 42'03.698
14. Vittorio Iannuzzo - Suzuki - 42'11.520
15. Ivan Clementi - Ducati - 42'28.249
16. Marco Borciani - Ducati - 42'32.571
17. Craig Jones - Petronas - 42'33.185
18. Joshua Brookes - Kawasaki - 42'34.853
19. Pawel Szkopek - Ducati - 42'58.594
20. Jiri Drazdak - Yamaha - 42'58.756
21. Berto Camlek - Yamaha - 42'00.810
Ritirati
22. Andrew Pitt - Yamaha - 19 giri
23. Lorenzo Lanzi - Ducati - 19 giri
24. Alex Barros - Honda - 8 giri
25. Ruben Xaus - Ducati - 7 giri
26. Fabien Foret - Suzuki - 5 giri
27. Steve Martin - Petronas - 3 giri
28. Jiri Mrkyvka - Ducati - 1 giri
29. Milos Cihak - Suzuki - 0 giri
30. Regis Laconi - Kawasaki - 0 giri
31. Troy Bayliss - Ducati - 0 giri
Gara 2: Niente da fare: contro Yukio Kagayama oggi non c'era proprio nulla da fare, era la sua giornata. A Brno il giapponese ha servito il bis conquistando anche Gara 2, e la sua prima "doppietta" da quando corre nel Mondiale Superbike. Una domenica che all'improvviso rilancia la stagione del samurai nipponico, con un finale da campione consumato dopo una corsa spesa per buona parte a lottare con i principali avversari, mentre Noriyuki Haga, grazie ad una partenza monstre, aveva preso da subito il largo, imprimendo un ritmo insostenibile per tutti. Ci ha creduto l'alfiere della Yamaha, ci ha creduto a replicare il trionfo qui in Repubblica Ceca di dodici mesi fa, ci ha creduto fino a due giri dal traguardo, quando ormai in crisi di gomme ha dovuto lasciare strada al connazionale della Suzuki, da lì diretto senza disturbi verso la bandiera a scacchi. "Nitronori" sperava almeno nella piazza d'onore, ma non aveva fatto i conti con Troy Corser e Michel Fabrizio, a loro volta pronti ad acchiapparlo: a dir la verità sembrava tutto più facile per l'australiano, terzo, ma il centauro azzurro a tre curve dalla fine s'è esibito in un doppio sorpasso da urlo, dopo aver di nuovo recuperato da dietro. E alla fine tra i due litiganti il terzo gode, è proprio vero: "The Wizard" in volata s'è preso la piazza d'onore, ha ottenuto il miglior risultato della carriera in SBK, forse il biglietto d'ingresso per un futuro da campione. E ancora una volta, come in Gara 1, ha castigato proprio i senatori Haga e Corser... Solo quinto invece James Toseland, meno brillante rispetto alla prima manche, seguito da un invece ottimo Fonsi Nieto con la Kawasaki del Team PSG-1 e dall'altra Honda Ten Kate di Karl Muggeridge. E le Ducati? Un disastro, non c'è dubbio. Forse a causa di un set-up errato (o di una scelta di gomme infelice) le 999 si sono perse alle spalle delle dirette rivali, con Troy Bayliss appena decimo e Lorenzo Lanzi subito dietro di lui. Entrambi hanno approfittato delle sventure di Andrew Pitt, nuovamente fermato da un guasto tecnico nelle ultime fasi, ma è una magrissima consolazione. Per il resto poco da segnalare, se non l'abbandono di Frankie Chili, ancora ostacolato da una forma fisica che non è più quella di prima dopo l'incidente nei test collettivi di Misano disputati nell'ormai lontano aprile. Con che bilancio la Superbike lascia Brno è un po' complicato dirlo, perchè nonostante tutto Bayliss gode ancora di un bel margine nella generale, grazie alle sue 262 lunghezze che si contrappongono alle 189 di Haga, alle 188 di Toseland, alle 173 di Corser. Kagayama è a quota 106, ma in questa giornata sembrava veramente il numero uno indiscusso. Perchè in effetti lo era...
[Fonte: RacingWorld.it]