Marcus Gronholm solo al comando. E’ questo il bilancio della seconda giornata del rally dell’Acropoli. Sei speciali intense attraverso le quali il finnico ha traghettato la sua Ford rispondendo all’attacco di Sebastien Loeb e mettendo il segno in quattro occasioni. Per una volta la sorte lo appoggia perchè Loeb, che per l’intera giornata spinge, fora nel corso dell’ultima speciale. Un’imprevisto che giunge dopo che l’alsaziano è riuscito a ridurre il divario dalla vetta, a renderlo ragionevole per affrontare l’ultima giornata.
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Tutto inutile perchè se la seconda piazza appare pressochè assicurata, per il gradino alto questa volta, eccetto colpi di scena, sembrano non esserci speranze. Peggio va a Petter Solberg che inizia la mattina in seconda piazza per terminare, a conti chiusi, in nona. Due uscite di strada lo fanno retrocedere in terza posizione fino alla penultima di giornata, poi nel trasferimento incontra improvvisamente un’altra vettura, che procede contromano, sterza per evitarla e colpisce violentemente una pietra. Una dinamica che gli vale il ritiro, che gli impedisce di prendere parte alla speciale finale, gravando la sua classifica dei cinque minuti della regola del superrally, che gli permette di ripresentarsi ma con ambizioni da podio prossime allo zero.
Delle traversie di Solberg approfitta Mikko Hirvonen, che guadagna la terza piazza, con un buon margine su Dani Sordo, più attento a conservare che ad attaccare perchè ad insidiarlo c’è Manfred Stohl. L’austriaco riesce a chiudere quinto nonostante improvvisi e ripetuti cali di potenza sulla sua Peugeot, dovuti al surriscaldamento del motore. A fine giornata si ritrova a sedare un principio di incendio, limitando i danni.
