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    Pedrosa vince in MotoGP, Checa

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    MotoGP: Doveva essere una passerella Honda, a Motegi, e lo è stata, con 4 RC212V ai primi 5 posti, ma con il pilota che non ti aspetti: Pedrosa, che capitalizza gli errori altrui per vincere in scioltezza una gara regalata da Stoner, 3° dopo un dritto da brividi, con Lorenzo che non riesce ad approfittare in pieno del dono dell’australiano e, grazie al 2° posto, gli recupera solo 4 punti in classifica, ora a -40. Rossi finisce a terra dopo poche curve, in un contatto con le Yamaha, con molti rimpianti, per una gara che ha riservato molte cadute e imprevisti, fra cui i ride through di Simoncelli e Dovizioso, alla fine 4° e 5° dopo una bella rimonta e un gran duello finale.

    I colpi di scena a Motegi iniziano prima delle spegnimento dei semafori, con Dovizioso che si avvia un attimo prima dello start, si ferma e riparte, ma quando ormai la frittata della partenza anticipata è già stata fatta. Con lui pure Simoncelli e Crutchlow sbagliano e finiscono presto nella padella del ride through. Archiviata una partenza con la molla delle tre Honda, che alla seconda curva sono nelle prime tre posizioni, ecco che Rossi nel 1° giro si trova a fungere da fetta di formaggio nel panino delle Yamaha: schiacciato, più da Lorenzo, all’interno, che da Spies, all’esterno, finisce spalmato nella sabbia. La corsa del pesarese finisce lì. Con molti rimpianti. Già, perché, nel giro di poco, due colpi di scena riscrivono la classifica quasi in concomitanza: la prevista penalità del passaggio in corsia box per i tre della partenza anticipata, e l’errore di Stoner, che arriva lungo in una staccata a ruote bloccate, finisce nella sabbia, è bravo a stare in piedi, ma scivola al 7° posto. Gara e Mondiale da riscrivere? Nemmeno per sogno: Lorenzo, che con una vittoria riaprirebbe in parte le sue speranze iridate, non ce la fa a tenere il ritmo del leader Pedrosa e Stoner, fra le penalità altrui e un paio di sorpassi ce la fa ad agguantare il podio. Dietro, i ‘reprobi tricolori’, Simoncelli e Dovizioso, risalgono la corrente della classifica fino, rispettivamente al 4° e 5° posto finale, con un ritmo che poteva far presagire altro esito e tanti rimpianti. Da segnalare, gli sprechi di Bautista ed Elias che chiudono nella polvere di un ritiro sanguinoso le loro migliori gare stagionali, mente erano, rispettivamente, 4° e 7°, e la caduta di Barbera, portato via in barella.

    I giochi mondiali non sono riaperti, ma forse a Stoner non basterà vicere la prossima gara, in Australia, per festeggiare il titolo a casa sua e nel giorno del suo compleanno: a Phillip Island, a Lorenzo, infatti, basterà finire sul podio, anche in caso di successo di Casey, per allungare la partita, almeno fino in Malesia. La sostanza, però, non cambia: la Honda, che a Motegi correva sulla pista di casa, è vero, ha una superiorità notevole e Lorenzo, nel giorno in cui Stoner ha commesso uno dei pochi errori stagionali, non ne ha saputo approfittare, 'impiccato' com'era nel confronto prestazionale con Pedrosa. Lo spagnolo, come accaduto di recente anche a Indianapolis e Aragon, ha tolto punti preziosi a Lorenzo nel confronto con Stoner e con la terza vittoria stagionale - quanti rimpianti per la caduta di Le Mans! - vede la terza piazza iridata: ora Pedrosa è a -1 da Dovizioso, che ha disputato una corsa grintosa, ma ha pagato il nervosismo iniziale, forse frutto dell'incertezza per il suo futuro, sospeso com'è fra Honda, non più da ufficiale e Yamaha. Da rimandare ogni discorso su Rossi, che tanto avrebbe avuto bisogno di correre, anche per verificare il rendimento della sempre rinnovata Desmosedici, e che in una gara ricca di variabili, poteva chiudere ai margini del podio, se non sul suo gradino più basso.

    SBK: Trionfando a Magny Cours (Francia) Carlos Checa ha conquistato con un round d'anticipo il Mondiale Superbike. E' stato un successo più che annunciato perchè al primo spagnolo iridato nelle moto derivate dalla serie sarebbe stato sufficiente un tredicisimo posto. Checa, 38 anni, però non si è accontentato e ha puntato al massimo, cioè festeggiare il traguardo atteso per venti stagioni di corse dal gradino più alto del podio. Con la doppietta la Ducati ha centrato anche il titolo Costruttori per una doppietta che risolleva gli animi degli appassionati un po' afflitti dal momento nero di Valentino Rossi in MotoGP. La Rossa a due ruote ha vinto 31 allori iridati (14 piloti e 17 costruttori) dal '90 ad oggi.

    Checa ha iniziato a correre nel Mondiale nel 1993 partendo dalla 125 con tappe in tutte le categorie: 250, 500 (due successi, Barcellona nel '96 e Madrid nel '98 sempre con la Honda NSR) e poi MotoGP. Nell'arco della sua lunghissima carriera nel Motomondiale (222 gare con 24 podi e 3 pole position) è stato compagno di squadra di Biaggi, Melandri, Capirossi e di Valentino Rossi, nel 2004 con la Yamaha M1 MotoGP. Nel 2008 è migrato in Superbike cominciando un'avventura partita con la Honda (2008-2009) e da un'impressionante scalata con la Ducati: tre vittorie lo scorso anno e già 13 in questa trionfale stagione.

    Checa succede a Max Biaggi, fuoriclasse Aprilia che ha dovuto saltare le ultime tre prove Superbike per la frattura al piede sinistro il mese scorso al Nurburgring. Tornerà nell'ultimo round che si corre tra due settimane a Portimao (Portogallo) per tentare di riacciuffare il terzo posto in classifica. Sul tracciato francese Checa ha preceduto due volte Marco Melandri (Yamaha) sicuro vice campione e da oggi ufficialmente sulla Bmw 2012.

    [Fonte Gazzetta]

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