La quarta tappa del Motomondiale 2009 si rivela la piu' divertente di quelle fin qui disputate. Ci pensano le condizioni metereologiche a portare quel pizzico di imprevidibilità su un circuito - quello di Le Mans - già abbastanza difficile e complicato. Pista umida - in mattinata ha piovuto - con Pedrosa che scatta dalla pole davanti a Lorenzo, Stoner e Rossi: tutti con gomme da bagnato.
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Sorpassi, cadute, cambi di moto volanti ai box per cercare la miglior soluzione di mescola: insomma ne succedono di tutti i colori ma l'unica costante della tappa fracese è Jorge Lorenzo che vince in solitaria dopo un dominio netto: secondo successo stagionale per lo spagnolo, dopo quella di Motegi, che dimentica le amarezze di Jerez e conferma in maniera sempre piu' potente il concetto che quest'anno per la lotta al titolo iridato bisognerà fare i conti anche con lui. Poche curve e lo spagnolino della Yamaha si porta in testa, scavando già un notevole distacco da Rossi e Dovizioso - che nel frattempo si libera di Pedrosa e uno Stoner in crisi.
La pista continua ad asciugarsi, così al quinto giro Valentino Rossi anticipa tutti e si ferma ai box per montare gomme da asciutto. Lo segue a ruota Pedrosa, ma un giro dopo il Dottore finisce nella ghiaia, danneggia la propria M1 e compromette irremidiabilmente la gara. Nei box è il finimondo: moto che vanno, piloti che scendono da una moto e salgono sull'altra un po' alla bersagliera. Gli unici che, però, continuano a girare con gomme da bagnato sono Lorenzo, Dovizioso e Stoner, ma a metà gara anche i loro pneumatici chiedono pietà. Lo spagnolo della Yamaha rientra ai box ma, forte del vantaggio fin lì accumulato, torna in pista sempre davanti a tutti. Alle sue spalle, a sorpresa, compare la sagoma nera della Kawasaki di Marco Melandri che per alcuni giri spaventa Lorenzo ma alla fine decide di portare a casa un preziosissimo secondo posto che ne sancisce la definitiva rinascita. Fantastica, eccezionale, la gara di Macio che mette così a tacere per una volta per tutte quelle malelingue che lo avevano etichettato con ingrata premura come 'pilota oamai finito'.
Rossi si deve fermare altre tre volte ai box: una volta per cambiare la moto danneggiata (mondando così una gomma da asciutto e una bagnato), poi per scontare un drive through' per aver percorso la corsia box a velocità troppo elevata, e infine per cambiare ancora moto con gomme esclusivamente asciutte. Gara definitivamente compromessa, calvario infinito e weekend da dimenticare per il campione di Tavullia. Stoner arranca con la Ducati ma riesce comunque a resistere a Vermeulen chiudendo in quinta posizione, portando comunque a casa punti importanti su una pista che non ama. Lorenzo è irrangiungilie, come già detto, e così l'attenzione generale si sposta sull'incredibile rimonta di Pedrosa che, a tre curve dalla bandiera a scacchi, beffa Dovizioso e si porta a casa l'ultimo posto disponibile sul podio. Per l'italiano, invece, l'amara consolazione della medaglia di legno.
Gara vibrante, emozionante, eletrica e un Mondiale apertissimo e sempre piu' avvincente come non se ne vedeva da anni. Rossi paga caro, carissimo, l'errore di oggi e cede la leadership del Mondiale proprio a Lorenzo che sale a quota 66 punti: ma il Dottore è lì, a un solo punto affiancato da Casey Stoner che, dopo Jerez e Le Mans (due piste che non ama proprio), potrà sicuramente tornare a dire la sua già nelle prossime gare a cominciare dal Mugello. Poi c'è anche il quarto incomodo, Dani Pedrosa a 57, mentre per i piu' romantici e sognatori da segnalare il quinto posto di un incredibile Marco Melandri.