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    MotoGP: Stoner

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    Casey Stoner è campione del mondo di MotoGP. Di nuovo. Quando mancano ancora due gare al termine del Mondiale. L'australiano trionfa nel GP di casa, quello di Phillip Island, e così riesce a festeggiare vittoria, titolo iridato e anche 26° compleanno davanti ai tifosi di casa. Il pilota del Team Repsol riesce in questa impresa con una grande maestria: la vittoria non può togliergliela nessuno, ma va ricordato che Jorge Lorenzo non prende parte alla gara a causa di una caduta nel warm up. Il pilota Yamaha scivola, gli rimane la mano sinistra schiacciata tra l'asfalto e il manubrio e la diagnosi immediata non è bella. Si lussa infatti il medio, mentre all'anulare riporta una lesione più grave, praticamente sbriciolandosi la falangetta, con l'unghia completamente divelta. Potrebbe gareggiare con punti temporanei di sutura e un'iniezione di anestetico, ma lo spavento è tanto e il pericolo troppo, perciò la Yamaha preferisce non partecipare a questo GP. Resta infatti fuori anche Ben Spies, caduto sabato e alle prese con dolori cervicali.

    Con la matematica che gioca a favore dell'australiano (gli basterebbe entrare nei primi sei) Stoner non se la prende comunque comoda. La partenza è concitata, con la moto di Crutchlow che si spegne e viene fatta ripartire in griglia dai meccanici. Pedrosa stranamente non è brillante come al solito, mentre scatta bene Hayden, che brucia anche Bautista. Ma Stoner è già davanti. Il Canguro, quindi, scappa via subito e conduce tutta la gara in solitaria. Arriva ad avere anche 7" di vantaggio sugli inseguitori. La vera gara quindi è dietro e fino all'ultimo è bellissima. La vera bagarre è sempre tra le Honda, chiare dominatrici di questo mondiale.

    Dietro Valentino Rossi dapprima arranca, poi riesce a recuperare terreno quando le prime gocce di pioggia fanno rallentare tutti gli altri. Il Dottore però si prende un rischio e al 14° giro cade in curva, dopo aver ultimato un sorpasso su Bautista con staccata al limite. Per il podio gli uomini in lizza sono Marco Simoncelli, Andrea Dovizioso e Daniel Pedrosa. Sic resta secondo quasi fino alla fine, mentre i due HRC Pedrosa e Dovizioso viaggiano in coppia e al 21esimo il forlivese passa davanti al catalano. Stoner intanto rallenta un po', ma il vantaggio resta comunque tanto, quando alla fine ecco l'imprevedibile: si scatena un acquazzone a tre giri dal termine e cadono tantissimi piloti (Abraham, Bautista e poi poco dopo Crutchlow e Aoyama). Più cauti, rientrano ai box per cambiare moto Nicky Haydene e Loris Capirossi, mentre gli altri decidono di resistere.

    Stoner rischia di cadere con una pericolosa imbarcata sul bagnato, la stessa sorte tocca a Simoncelli. A questo punto Dovi ritorna sotto a Sic e quando mancano due giri lo passa. Prova poi a scappare via, ma Simoncelli accelera e all'ultimo giro torna davanti. Stoner taglia quindi il traguardo per primo, seguito dal pilota del Team Gresini e dal compagno di squadra. Pedrosa è più lontano, al quarto posto. Dovizioso mantiene così il terzo posto nella classifica iridata, dove Stoner è matematicamente imprendibile: è campione del mondo per la seconda volta in carriera, dopo il titolo conquistato nel 2007 con la Ducati. Delusione per Rossi, che per il secondo GP consecutivo non conclude la gara.

    E' un Valentino Rossi a metà tra lo scherzoso e il polemico quello che si presenta davanti ai microfoni Mediaset al termine della gara in cui Casey Stoner si laurea campione del mondo e lui invece rimane a bocca asciutta per il secondo GP consecutivo. "E' stato un weekend molto duro. Nel warm-up sembrava andare meglio e avevo trovato un feeling un po' meno peggio degli altri turni - spiega il Dottore - Pensavo di fare bene, vista l'assenza della Yamaha. Quando ha cominciato a piovere, con le gomme di tutti che scivolavano, io avevo un passo migliore ho messo Hayden e Bautista nel mirino". "Li ho sorpassati con calma e senza fretta, tanto Pedrosa aveva già preso il largo - prosegue - Peccato che quando ho superato Bautista, ed ero già passato, non sappiamo perché ma si è chiuso il davanti. Non essendo stata una staccata al limite è un bel problema. Arrivati dalla curva a sinistra, nel tornante a destra sono entrato tranquillo. Diciamo che è lei non vuole fare i sorpassi...".

    Scherza dunque il pilota di Tavullia sulle condizioni della sua moto, poi però calca la mano sulle scarse prestazioni della Ducati. Soprattutto quando Nico Cereghini commenta con un non troppo televisivo "Moto di mer...", Valentino si limita a ridere e non smentisce. "Non mi sono nemmeno accorto che cadevo - racconta - Per fortuna è andata bene che Bautista non mi ha centrato, visto che mi ha sfiorato. Ci si poteva fare male. Era un "sorpassino" e anche alla televisione si è visto che non ero impiccato. Non ha senso e anche noi non abbiamo capito cosa è successo e nemmeno la telemetria non ci dice nulla in merito". Per il futuro le previsioni ovviamente non sono così rosee: "Adesso speriamo che in Malesia il mio dito mignolo malconcio vada meglio. Anche se la Malesia era una pista buona su altre moto. Con questa nei test abbiamo avuto tanti problemi. Adesso bisogna vedere se con le ultime evoluzioni possiamo fare meglio". Il divorzio sembra ormai inevitabile, non nella prossima stagione, ma almeno nella successiva. "Se non fossi caduto sarei arrivato davanti ad Hayden - dice ancora - Stiamo provando tante cose, ma il problema è che guido al 70-80%, perché sul davanti non riesco a fidarmi. E ho ragione, perché quando mi fido cado. Così è frustrante. Anche se magari è il mio stile di guida che non si adatta a questa moto". A questo punto, è il caso di rispondere a chi lo vede già sulla via del ritiro, come Mick Doohan. E Vale lo fa con una battuta. "Doohan è un grande, ma il suo problema è che non ha mai superato il fatto che io abbia vinto più mondiali di lui. Spera sempre nel mio ritiro, così non posso vincere più mondiali e altre gare. Dovrà aspettare ancora".

    [Fonte Eurosport]

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