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    E adesso? All’improvviso Kimi Raikkonen si ritrova nel delicato ruolo di ago della bilancia del mercato 2007. Non solo. Da lunedì è cominciata un’asta tra almeno quattro team per averlo, con una cifra finale di aggiudicazione che sarà tra le più alte della storia.Ecco cosa può accadere in un giorno d’inverno quando anche Kimi, che pure ha un lato umano, stava pensando di andare a fare qualche acquisto di Natale.

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    Perché se Alonso adesso può stare tranquillo e Schumacher anche, nel senso che ha un’età in cui potrebbe indifferentemente smettere o andare avanti, dipende solo da lui, è Raikkonen che deve scegliersi un futuro. C’è la McLaren che sarebbe lietissima di tenerselo, dando vita ad una delle sue coppie al fulmicotone di un passato non lontano, come quella con Prost affiancato a Lauda e poi quella magistrale con Prost e Senna, che Ron Dennis riuscì a gestire in modo ammirevole, portandosi a casa ben undici titoli mondiali, tra piloti e costruttori.

    Però, sin da sabato, la Renault ha lanciato una offerta a Raikkonen per il 2007. E poi c’è la proposta congelata che gli ha fatto la BMW. Ma soprattutto, per Raikkonen, c’è una prospettiva Ferrari. E questo è un altro discorso, perché apre una serie di scenari possibili ma non scontati. Vediamoli. Il primo: sino a quando Schumacher resterà alla Ferrari, non ci saranno mai possibilità concrete di vedere Raikkonen a Maranello. Da un lato Michael non vuole il finlandese - anche se ha avuto modo di dichiarare il contrario - dall’altro è difficile che Montezemolo e Todt gli mettano accanto, dopo tutto quello che lui ha dato, un pilota scomodo come Kimi. Il secondo: Raikkonen ha un impegno con la Ferrari. Una opzione o qualcosa di molto simile, che Kimi sottoscrisse nei momenti bui del 2004, quando la McLaren andava malissimo e la Ferrari dominava. Se Schumi a fine 2006 lascerà, il passaggio di Kimi alla Ferrari, in presenza di una vettura competitiva, diventerà automatico e non sarà un problema riconoscergli l’ingaggio di oltre 20 milioni di euro che il finlandese ha chiesto. Terzo: se Schumi dovesse continuare nel 2007 - cosa probabile - lo farebbe di sicuro con la Ferrari ed a questo punto Raikkonen dovrebbe rimanere dov’è. Cercando di digerire Alonso. Col quale, peraltro, i rapporti sono ottimi.

    Sin qui Raikkonen. Poi, però, c’è la Renault che, per bocca del suo neopresidente Carlos Ghosn "andrà avanti sin quando i risultati saranno dalla nostra parte". Ovvero, sin quando vincerà. E questo significa che se dopo un 2005 di trionfi dovesse arrivare un 2006 di sofferenze, la marca francese potrebbe anche decidere di smettere. È uno dei fattori di cui Alonso ha tenuto conto, nel prendere la decisione di legarsi alla McLaren. Squadra che, quanto a continuità di impegno, budget, motivazioni, può competere solo con la Ferrari. Briatore sinora è stato il collante della Renault. Però anche lui a fine 2006 - come va dicendo da tempo - potrebbe decidere di dedicarsi ad altro e verrebbe improvvisamente meno la guida del team. Ghosn è un uomo dai tagli facili, che in questo momento vive il patema d’animo di un calo netto del margine operativo lordo, dal 4 al 3% del fatturato.

    Insomma, se la McLaren vive di certezze non altrettanto può dirsi della Renault. Che quest’anno ha conquistato due titoli iridati spendendo molto meno di qualunque altra scuderia di vertice. Ma con le ristrettezze non si può continuare a lungo, in una disciplina come la F.1 in cui la competitività regna anche dietro le quinte. Senza considerare i soldi, perché Alonso andrà a prendere 14 milioni di euro nel 2007 e arriverà quasi a 17 nel 2008. Più i quattrini della sponsorizzazione personale Vodafone. Che sono tantissimi. Anche perché il colosso britannico toglierà alla concorrente Telefonica il suo testimonial mondiale. Velocità e marketing: in F.1 le due cose sono strettamente connesse. L’annuncio di ieri è solo l’ultimo esempio.

    Il primo ad essere sorpreso è proprio lui. Dopo la clamorosa notizia arrivata ieri, con l'annuncio dell'accordo tra Fernando Alonso e la McLaren a partire dal 2007, Flavio Briatore (direttore generale del team Renault) viene allo scoperto. E lo fa per chiamarsi fuori dalla decisione presa dal suo pilota.

    In una dichiarazione diffusa oggi personalmente agli organi di stampa, Briatore afferma di non essere stato coinvolto "in alcun momento, né direttamente né indirettamente, nelle trattative". "Fernando - ha spiegato ancora il manager piemontese - ha preso la sua decisione, e cioè che il suo avvenire si colloca al di fuori della scuderia Renault al termine della stagione 2006. E' stata una sua iniziativa quella di contattare e negoziare con la McLaren".

    Da queste parole sembra a questo punto che il rapporto tra le parti - Alonso, Briatore e la Renault - sia piuttosto deteriorato. Briatore, che non è abituato a restare con le mani in mano, ha già messo sotto contratto per il 2006 Heikki Kovalainen come terzo pilota e collaudatore della scuderia. E il giovane finlandese - già indicato da molti come nuovo talento della F.1, è il candidato più probabile a un volante della scuderia francese nel 2007.

    [Fonte Gazzetta.it]

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