Ci sarà sir Stirling Moss, a svolgere il ruolo di gran cerimoniere di questa 42ª edizione della gara. Ci sarà anche Paul Newman, insieme a Kyle Petty su una vettura sponsorizzata dalla Disney. Ci saranno un sacco di piloti della Nascar, in trasferta al volante dei nuovi Prototipi, diventati padroni della scena. E ci saranno alcuni italiani, con fondate speranze di lasciare il segno vincente. A cominciare da Max Papis, vincitore qui nel 2002.
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La 24 Ore di Daytona, è di lei che si parla, volta pagina. Le macchine non sono più quelle che hanno scritto la leggenda della maratona della Florida (Ferrari P4, Ford GT, Porsche 917, fino alla rossa 333SP e alla Dallara), i nuovi protagonisti sono i Prototype arrivati nel 2003. Le vetture GT sono penalizzate dalla nuove regole, così a giocarsi il successo saranno le DP (Daytona Prototype, appunto). Forse non bellissime, ma con il pregio di ridurre i costi e di avere prestazioni vicine tra loro. La Grand-Am fa capo alla famiglia France, la stessa che ha creato la Nascar e insegue il medesimo successo in questa categoria.
Non a caso è arrivato il coinvolgimento di alcune realtà della stessa Nascar. A partire dal team Ganassi, che non ha bisogno di presentazioni, in pista con una Riley&Scott motorizzata Lexus (marchio Toyota) per Scott Pruett e il nostro Max Papis. Il varesino qui ha sempre fatto scintille e anche stavolta sembra carico al punto giusto. Con due Crawford-Chevrolet saranno al via l'equipaggio formato da Dale Earnhardt jr, Tony Stewart e Andy Wallace (campionissimi della Nascar) e quello che comprende Robby Gordon insieme a Goad e Gregoire. Ma, tornando ai colori italiani, non va dimenticata la presenza di un altro Max. Angelelli, che sarà al volante di una Riley&Scott-Pontiac insieme a Taylor e Collard. Giovedì libere e qualifiche decisive per lo schieramento, sabato alle 13 ora locale (19 italiane) il via alla gara.
[Fonte Gazzetta]
