Solo qualche settimana fa - il 1° ottobre - aveva toccato il cielo con un dito: ingaggiato per la stagione 2004 dal team Ganassi, campione in carica della Indycar, come adesso è chiamata la IRL. Un po' come se un giovane emergente in F.1 venisse assunto dalla Ferrari. Nemmeno un mese dopo, al debutto sulla G Force-Toyota della squadra statunitense, la tragedia. Lo statuintense Tony Renna, 26 anni, è morto mercoledì 22 ottobre per un incidente al primo test con il suo nuovo team sull'ovale di Indianapolis.
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Attorno alle 9.20 del mattino (le 16.20 italiane), al quarto giro in assoluto delle prove, il pilota si è schiantato alla curva 3 della pista. La vettura del pilota, nato in Florida, è decollata, per cause ancora da stabilire, ha sfiorato il muro ed è finita in volo contro le reti di protezione distruggendosi. Chip Ganassi, titolare del team, ha riferito che Renna non ha urtato niente prima di perdere il controllo e decollare. La squadra ha detto di non sapere se qualcosa si sia rotto sulla vettura. Al momento dello schianto la monoposto andava a 354 km/h. Renna è stato immediatamente trasportato in ambulanza al Methodist Hospital di Indianapolis, dove però i medici hanno potuto solo constatarne il decesso. Avrebbe dovuto sposarsi il mese prossimo.
Tony Renna ha iniziato a correre a 6 anni, conquistando - tra mini-sprints, kart, microsprints e quarter midgets - ben 252 vittorie. Campione della Skip Barber Formula Ford Series nel '94, ha gareggiato per tre stagioni nella Indy Lights prima di passare alla IRL. Sette gare nel 2002 (un 4° posto a Michigan come miglior risultato) e, quest'anno, la 500 Miglia di Indianapolis che ha chiuso settimo. Poi, a sorpresa, l'ingaggio di Ganassi che gli offriva finalmente la grande occasione. Finita tragicamente a Indy.