E' stata una corsa bollente ed imprevedibile quella di oggi a Magny Cours, e non riguarda certo il clima, con un finale a sorpresa deciso più di un'ora dopo il termine della gara. Sundberg e Romero si aggiudicano la loro prima vittoria della stagione e non interrompono il sortilegio che vuole 6 vincitori diversi in 6 gare disputate.
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Per celebrare la vittoria hanno dovuto, però, aspettare la decisione dei commissari tecnici riuniti dopo la corsa per deliberare su alcune irregolarità avvenute in pista. Dopo una lunga attesa, ben 12 vetture sono state penalizzate di un giro per aver violato la norma che non permette pit stop durante la presenza della safety car in pista.
Dalla pole position Sundberg, con la Ferrari 430 #5 della 'RSV Motorsport', parte subito veloce davanti Lietz (Porsche 997 #11 'Autorlando'), Montermini (Ferrari 430 #1 'Playteam'), Mowlem (Ferrari 430 #23 'GPC Sport'), Busnelli (Ferrari 430 #3 'Playteam') Frezza e Peter (Ferrari 430 #18 e #19 'GPC Sport) e Aicart (Mosler MT900R #2 'Escuderia Bengala').
I detriti in pista causano ancora dei problemi alle vetture e lo svedese al 2° giro va fuori in curva per rientrare subito dopo, ma lascia campo libero a Lietz e si porta al 2° posto. Al 3° giro è la volta di Montermini a cadere vittima dell’asfalto sporco, finisce fuori pista dopo un contatto prima con Busnelli e poi con Aicart perdendo posizioni preziose, mentre Sundberg deve cedere anche la 2° posizione in favore di Mowlem.
All'11° giro il motore della Porsche 997 Cup #53 della 'Jacques Medard' pilotata da Hofman va a fuoco piantando la vettura in mezzo alla pista ed il fumo causato dall'incendio riduce al minimo la visibilità. La safety car è costretta ad intervenire e resta in pista per 4 giri, ricompattando il gruppo, ma alcune squadre decidono di effettuare il cambio pilota proprio in quel momento, cosa non ammessa dal regolamento.
Alla ripresa della corsa al comando c'è Camathias (Porsche 997 #11) davanti a Bobbi (Ferrari 430 #18), Gené (SR21 #15 'SunRed') Roda e Bonetti (Ferrari 430 #23 e #19). Montermini, nonostante la vettura sia danneggiata, riesce a rimontare e lascia il volante al compagno Maceratesi al 16° giro quando è in 11° posizione. Mancano pochi giri al termine ma l'azione in pista non finisce, l'asfalto è sempre più sporco e causa uscite di pista e contatti tra vetture. Maceratesi ha un contatto con Gené che lo manda in testacoda e gli fa perdere ancora posizioni.
La gara termina per raggiungimento del tempo massimo (45') al 23° giro, 3 prima del previsto, Genè è al comando ma perde una ruota e numerose posizioni. Sotto la bandiera a scacchi i primi a passare, sono nell'ordine, Camathias, Bobbi e Roda, ma la decisione finale dei commissari tecnici penalizza, tra le altre, le prime 5 vetture arrivate per aver effettuato il cambio pilota in regime di safety car. Si ribalta, così, la classifica finale che dà il podio a Sundberg e Romero, affiancati sul 2° gradino da Livio e Pasini con la Ferrari 430 #10 della 'Advance Engineering' e sul 3° da Aicart e Guerrero con la Mosler MT900R #2 della 'Escuderia Bengala'.
Per la classe GTS è dominio Dodge Viper, la coppia Porta-Maillet impone la #61 della 'Ruffier Racing' (7° assoluta) seguita della #31 della 'Racing Box' pilotata da Azzoli e Mocci e dalla #33 della 'Scuderia Latorre' con Romagnoli e Larini.
Per la categoria GTB, invece, è la Porsche 997 GT3 Cup #52 del 'Team Sofrev-ASP' ad aggiudicarsi per la seconda volta consecutiva il gradino più alto del podio, seguita dalla Ferrari 360 Challenge #44 della 'Fabrizio Gini' e dalla Porsche #46 del 'Team Sofrev-ASP'.
L'International GT Open torna il 25 agosto sul circuito di Oschersleben, intanto qui la classifica generale
[Fonte Racingworld]
