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    Formula 1: trovato l'accordo!

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    Dopo l'annuncio della scorsa settimana dell'accordo tra grandi costruttori, Bernie Ecclestone e banche internazionali sul futuro assetto della F.1, il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung fornisce le prime indiscrezioni - sia pure ancora incomplete - sul contenuto dell'accordo stesso. Destinato a sostituire - e già dal prossimo anno - il noto "Patto della concordia" tra la Slec (la società che nominalmente fa ancora capo ad Ecclestone) e i team partecipanti al Mondiale, che regola la distribuzione dei proventi dai diritti tv della F.1 e che sarebbe dovuto scadere nel 2007.

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    Secondo il giornale di Monaco di Baviera, i costruttori che compongono la Gpwc (Ferrari, DaimlerChrysler, Ford, BMW e Renault) e le tre banche d'affari internazionali (la tedesca Bayerische Landesbank, e le statunitensi J.P. Morgan e Lehman Brothers), che detengono il 75 per cento del capitale della Slec dopo il fallimento del gruppo multimediale tedesco Kirch cui l'inglese lo aveva venduto, fonderanno una nuova società, che in futuro regolerà e commercializzerà la F.1. Anche Bernie Ecclestone vi parteciperà, con il 25% del capitale della Slec, tuttora in suo possesso. Il nome della società, che di fatto avrà il governo totale dei GP, non è ancora noto. Come non è chiara la ripartizione esatta del peso specifico delle tre componenti.

    A quanto sembra, a beneficiare del nuovo accordo saranno soprattutto i team. I grandi che fanno capo alle case automobilistiche, ma anche i piccoli, cosiddetti indipendenti. Le scuderie si divideranno più del 47% dei proventi dei diritti tv secondo quanto attualmente previsto dal Patto della concordia e anche una fetta sugli altri incassi dei GP, come vendita dei biglietti, pubblicità sui circuiti e così via, dai quali il Patto li escludeva. Questo garantirà sin dal prossimo anno un'iniezione di liquidità soprattutto alle piccole scuderie, che potranno così sopravvivere, e scongiurerà il pericolo che, con meno partecipanti, i team superstiti siano costretti a schierare tre monoposto anziché due.

    Ai costruttori auto non andranno direttamente soldi, ma avranno un influsso diretto sulla F.1 per quanto riguarda tutte le decisioni strategiche. "Un ruolo importante", come ha sottolineato al giornale tedesco il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo. Le stesse banche, cui lo stesso Montezemolo attribuisce "un ruolo chiave", avranno a loro volta voce in capitolo, ma anche ritorni finanziari. Infine, Ecclestone - che ha 73 anni - manterrà, almeno formalmente, il comando delle operazioni. Contenti tutti? Nei prossimi mesi si vedrà.

     

    [Fonte Gazzetta]

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