Gigantesca, inarrivabile Ferrari. Persino imbarazzante celebrare il nuovo dominio rosso di cui oggi in Ungheria si è consumato l'ennesimo capitolo. Nel senso che all'Hungaroring non c'è proprio stata storia: avversari in lotta tra loro solo per il terzo posto con Michael Schumacher e Rubens Barrichello che hanno passeggiato dall'inizio alla fine. Oggi più della vittoria n. 82 del tedesco fa notizia il titolo costruttori conquistato aritmeticamente dal Cavallino con 5 gare di anticipo. Per il team di Maranello è il Mondiale marche n. 14 della sua storia, il sesto consecutivo di un ciclo forse irripetibile. Il giusto premio per il lavoro di una squadra che non si ferma mai, esegue test a raffica ed eleva a cime irraggiungibili il livello della competizione in questo sport. E la celebrazione di questo meraviglioso lavoro proprio a Ferragosto, il giorno simbolo delle vacanze italiane, è quasi un buffo scherzo del destino. Un tributo all'instancabilitàe all'impegno di questa incredibile squadra.
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La gara è stata un monologo fin dal via, l'unico momento in cui tutto può accadere. Le rosse hanno sfruttato la pole position e alla prima curva hanno preso il comando delle operazioni. Solo Fernando Alonso, poi terzo al traguardo, ha minacciato Barrichello con una partenza sprint in cui ha saltato le due Bar. Ma alla fine si è dovuto accodare davanti alla Williams di Juan Pablo Montoya e al compagno di squadra Jarno Trulli. Le implacabili F2004 se ne sono andate a un ritmo vertiginoso e dopo 10 giri è iniziata la solita fiera dei pit-stop. Il problema (per la gara) è che l'ha inaugurata proprio Alonso, cioè chi doveva recuperare. Barrichello si è fermato nel giro successivo, Schumi ancora più tardi. E così il GP si è sostanzialmente chiuso a 58 tornate dal termine col tedesco impeccabile e conquistatore degli ennesimi record della carriera: oggi ha migliorato Alberto Ascari con sette vittorie consecutive nella stessa stagione e centrato il primato di 12 trionfi nello stesso anno. Le rosse hanno proseguito indisturbate e dietro di loro il vuoto si è allargato. Il secondo pit-stop ha ingigantito la voragine e il ritiro di Trulli al 45° passaggio per la rottura del motore ha di fatto messo al sicuro il titolo marche della Ferrari. Dietro ad Alonso si è piazzato Montoya mentre oggi hanno decisamente corso un po' sottotono le due Bar. Jenson Button ha chiuso quinto, Takuma Sato sesto. Settima l'altra Williams di Pizzonia mentre da segnalare è certamente l'ottimo ottavo posto di Giancarlo Fisichella che vale un punticino e una carica sempre maggiore in vista della prossima stagione. Altra giornata nera per la McLaren. Raikkonen si è ritirato e la sua vettura è stata portata letteralmente a mano dalla corsia box all'interno del garage. Coulthard ha chiuso nono dopo una gara assolutamente anonima. Gli altri italiani: Gianmaria Bruni 14°, Giorgio Pantano ritirato. Prossimo appuntamento in Belgio tra due settimane. E siccome per l'aritmetica il titolo piloti potràsolo finire nelle mani di un pilota Ferrari che la festa cominci.
[Fonte: Gazzetta.it]
