Due punti in più di distacco da Alonso non sono niente ma, insieme ai precedenti, fanno 25 lunghezze. Le cose, nelle ultime gare, non si sono messe come avrebbe desiderato Michael Schumacher, l’uomo che nella storia della Ferrari resterà forse imbattuto per sempre, con quei 1000 punti iridati raggiunti domenica.
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INCUBO - Un altro primato, ma di poco conto per il suo obiettivo finale. Perché oggi Schumacher vive con l’incubo della conquista dell’ottavo titolo. Quanto lo voglia si è visto nelle prove di Monaco, con quella manovra difensiva che poi gli è costata una penalizzazione durissima. Non è tanto il fatto in sé che bisogna guardare, quanto l’accanimento con cui Schumi voleva partire davanti agli altri per garantirsi il successo, visto che a Montecarlo difficilmente si supera. Mettere la macchina di traverso per bloccare intenzionalmente i rivali - come hanno sentenziato i commissari sportivi - è una cosa che può fare uno alle prime armi, non il più grande dei campioni. Ma Schumacher "doveva" vincere. Come avrebbe dovuto vincere domenica, stando al panorama che gli avevano presentato i suoi ingegneri, che non sempre l’azzeccano, nella difficile alchimia delle gomme, della temperatura della pista e - diciamolo - di una certa sufficienza con la quale si guardano le altre squadre. Invece a Montreal ha nuovamente perso e lo sguardo livido del dopo gara dimostra come oramai digerisca male qualunque piazzamento.
FINE DI UN’ERA - Schumacher deve vincere per far capire alla Ferrari la sua voglia di continuare. Come dire: trovate voi il modo di togliermi di mezzo Raikkonen. Che invece ha già un contratto in tasca. Forzando il concetto, oggi Schumacher rappresenta un problema per una Ferrari che invece ha necessità di aprirsi una nuova era. Il gruppo degli anni d’oro, composto da Schumi, Jean Todt, Ross Brawn e Rory Byrne si è infatti già sfaldato e sta per perdere altri pezzi. Byrne oggi è un consulente che si sta dedicando a operazioni immobiliari in Sudafrica e Thailandia. Dovesse smettere Schumi a fine anno, anche Todt se ne andrebbe subito. E Brawn pure, entrambi appagati da risultati irripetibili e ingenti conti in banca che consentono loro di aprirsi diverse prospettive.
TESTARDO - Ma Schumacher vuole continuare, lo fa capire a tutti e sembra abbia anche detto a qualcuno che l’arrivo di Raikkonen non lo spaventa affatto, anzi, potrebbe essere una sfida che lui è convinto di vincere. In un simile contesto, sia Todt sia Brawn dovrebbero rinviare qualsiasi progetto di far le valigie. E si bloccherebbe quell’inevitabile ricambio di management che lo stesso Montezemolo ritiene necessario. Uno Schumacher iridato a fine stagione potrebbe invece andarsene alla grande, uscendo imbattuto. E sarebbe tutta un’altra cosa. Pure Michael, infatti, sa che la Ferrari pensava davvero a una possibile formazione Raikkonen-Valentino Rossi per il 2007.
PARCHEGGIO - Adesso la voglia di continuare di Schumi diventa un fatto destabilizzante, perché lui va ancora fortissimo. Ecclestone, il grande impresario, è terrorizzato dal fatto che la Ferrari possa correre con Raikkonen e Schumi, mentre Alonso è capofila della McLaren. Perché a quel punto la Renault resterebbe la squadra più debole e potrebbe non avere più quei risultati che il presidente Ghosn ritiene indispensabili per giustificare una presenza in F.1. Ecco perché Bernie vedrebbe bene Raikkonen parcheggiato per un anno alla Renault, in attesa che Schumi esaurisca la sua sete. Figurarsi, però, se mai Montezemolo presterebbe Kimi a Briatore. Intanto il Mondiale va avanti e Schumacher tiene tutti sulle spine, a Maranello. Ma neppure lui, dentro, è così tranquillo.
[Fonte Gazzetta]
