Una guida impeccabile (quella di Michael Schumacher), una macchina fuori categoria (la F2004), una strategia (quella della Ferrari) calcolata al millesimo per portare Rubens Barrichello al secondo posto. È un trionfo totale quello del Cavallino nel GP d'Europa, disputato oggi al Nurburgring. Il sesto trionfo di Schumi consente infatti al tedesco di dimenticare il passaggio a vuoto di Montecarlo e di riprendere la fuga iridata verso il settimo alloro. Terzo posto per la BAR-Honda di Jenson Button, ormai presenza fissa sul podio. A punti anche le Renault di Jarno Trulli e Fernando Alonso davanti a Giancarlo Fisichella, Mark Webber e Juan Pablo Montoya. Tutti desolatamente lontani.
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Schumi voleva tornare a dominare e così ha fatto. Lo si è capito dopo la pole di ieri, lo si è capito dopo pochi giri oggi. Al via ha contenuto l'attacco di Takuma Sato alla prima curva e se n'è andato. Dall'imbuto della prima curva non sono riemersi subito Ralf Schumacher, speronato da Juan Pablo Montoya (quanti guai in casa Williams…) e la Toyota di Cristiano Da Matta. Schumi, più leggero, ha spinto come un forsennato e dopo otto giri (e con 14 secondi di vantaggio già accumulati su Kimi Raikkonen) ha effettuato il primo pit-stop. Si pensava potesse essere una strategia azzardata ma così non è stato. Dopo un solo giro anche i suoi rivali hanno iniziato a fermarsi e così si è capito come sarebbe finita. Michael ha tremato solo quando ha rischiato una collisione con Panis che rientrava in pista dai box e per qualche doppiaggio. Ma nel complesso ha passeggiato.
Va sottolineato che il tiranno è tornato a dettare legge contemporaneamente alla sua squadra. Il capolavoro Ferrari è stato infatti portare al secondo posto Rubens Barrichello che scattava dalla settima posizione. Rispetto al compagno il brasiliano ha effettuato una sosta di meno e questo gli ha consentito di risalire fino alla piazza d'onore. E questo lascia intendere che per mettere nel sacco il Cavallino ci vorrà ancora molto, specie se McLaren e Williams fanno fatica addirittura ad arrivare al traguardo. Rubens ha rischiato solo quando Sato, oggi davvero aggressivo, a 15 giri dalla fine ha tentato di passarlo alla prima curva centrando la F2004 e danneggiando il suo alettone. Il giapponese dopo tre giri ha poi rotto il motore, ma quella manovra è stata comunque troppo azzardata e ha rovinato una notevole prestazione.
2. BARRICHELLO Ferrari B a 23"800
3. BUTTON BAR-Honda M a 27"100
4. TRULLI Renault M a 56"100
5. ALONSO Renault M a 1'05"300
6. FISICHELLA Sauber-Petronas B a 1'13"600
7. WEBBER Jaguar-Cosworth M a 1'17"900
8. MONTOYA Williams-BMW M a 1 giro
9. MASSA Sauber-Petronas B a 1 giro
10. HEIDFELD Jordan-Ford B a 1 giro
11. PANIS Toyota M a 1 giro
12. KLIEN Jaguar-Cosworth M a 1 giro
13. PANTANO Jordan-Ford B a 2 giri
14. BRUNI Minardi-Cosworth B a 3 giri
15. BAUMGARTNER Minardi Cosworth B a 3 giri
2. Barrichello (Bra, Ferrari) 46
3. Button (GB, Bar) 38
4. Trulli (Ita, Renault) 36
5. Alonso (Spa, Renault) 25
6. Montoya (Col, Williams) 24
7. R. Schumacher (Ger, Williams) 12
8. Sato (Gia, Bar) 8
9. Massa (Bra, Sauber) e Fisichella (Ita, Sauber) 5
11. Coulthard (GB, McLaren) 4
12. Da Matta (Bra, Toyota) e Webber (Aus, Jaguar) 3
14. Heidfeld (Ger, Jordan) 2
15. Panis (Fra, Toyota) e Raikkonen (Fin, McLaren) 1
COSTRUTTORI
2. Renault 61
3. Bar 46
4. Williams 36
5. Sauber 10
6. McLaren 5
7. Toyota 4
8. Jaguar 3
9. Jordan 2
10. Minardi 0