Tacciono i motori, parla Mosley. Il presidente FIA approfitta della giornata di riposo a Monaco per lanciare l'allarme sul futuro della F.1. Se entro breve non si riusciranno ad abbassare i costi, i GP rischiano di scomparire. L'inglese ha convocato la stampa presente nel Principato per rilanciare l'invito ai team a trovare un accordo entro il 31 dicembre 2004. "Entro quest'anno - ha spiegato - dobbiamo avere chiari i dettagli su cui si può agire per ridurre i costi. In modo tale da rendere operativi dal 2006". La riduzione dei costi deve riguardare tutto: motori, telai, gomme, elettronica, ricerca.
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Per quanto riguarda i propulsori Mosley ha ribadito che i cambiamenti devono andare in due direzioni: dovrebbero durare anche sei gare e venire venduti potenzialmente anche ad altre squadre. "E' essenziale che vi siano motori sempre meno costosi. Nello stesso tempo estendere la vita di un motore è parte di questo sport". Poi dovrebbero essere limitati tutti i dispositivi elettronici di cui è dotata una monoposto, dal launch control (partenza) al traction control (trazione), alla telemetria bidirezionale. "O meglio - puntualizza - sarebbe opportuno che tutta l'elettronica passasse sotto il totale controllo FIA".
Capitolo gomme. Secondo il presidente servirebbe (ma "non prima del 2006") la presenza di un unico fornitore invece di due (o più). Sia Bridgestone sia Michelin sono contrarie, ma Mosley non molla: "La F.1 consta di due classifiche, quella piloti e quella costruttori. Non esiste la classifica gommisti. Una copertura unica accrescerebbe la possibilità che le gare tornino ad essere una sfida tra piloti e macchine. Le macchine sono dotate di un motore e di un telaio, le gomme rappresentano solo un accessorio". Scure anche sui test, non solo da ridurre ma addirittura da vietare. "Il loro numero è troppo elevato, bisogna fermarli". Anche perché introducono un elemento di disparità tra chi ha la possibilità di farne molti e chi invece questa possibiliutà non ce l'ha.
Per concludere, nuove regole dovranno essere introdotte a partire dal 2005 purchè almeno il 50 per cento delle scuderie sia d'accordo. E se qualcuno, ad esempio la Ferrari, non fosse d'accordo? "Se la Ferrari dovesse lasciare i GP - ha risposto Mosley - sarebbe una tragedia. Così come se venisse a mancare il GP di Montecarlo. Di tutta la F.1, due sono le cose conosciute in tutto il mondo: la Ferrari e Monaco".
[Fonte: Gazzetta.it]
