Nessuna multa, e tantomeno nessuna penalizzazione nei confronti della McLaren. Gli ordini di scuderia giunti dal muretto a Hamilton ("non superare Alonso") non sono stati considerati dalla Fia una procedura contraria al Codice Sportivo Internazionale. Per cui se lo spagnolo è rimasto davanti all'inglese non si è trattato di un gioco di squadra, bensì per questioni tecniche.
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MOTIVAZIONI - La Federazione Internazionale ha spiegato in 7 punti la sua decisione. Tra questi, il più significativo è l'ultimo: "La McLaren era la macchina di gran lunga più veloce in pista a Montecarlo". Inoltre, sempre secondo la Fia, "la tattica delle due soste è la migliore a Monaco in situazioni normali, mentre il pit stop unico è dovuto all'ingresso in pista della safety car". Per cui Hamilton, rientrato ai box una seconda volta quando era in testa (ed è stato superato da Alonso, che si è involato verso la vittoria), non è stato obbligato dal muretto.
LA PRUDENZA DEL LEADER - Ancora: "La procedura standard di un team quando un suo pilota ha un ampio vantaggio è quella di farlo rallentare per evitare rischi e problemi tecnici - si legge nella nota della Fia -. Inoltre, se una squadra ha i due suoi piloti in testa, è ragionevole che non li metta in condizioni di rischio reciproco". Insomma, caso chiuso senza ripercussioni: primo Alonso, secondo Hamilton, terzo Massa.
"Se la McLaren dovessere essere riconosciuta colpevole rischierebbe di essere estromessa dal Mondiale". Bernie Ecclestone è duro nei confronti del team di Ron Dennis, al centro di una inchiesta da parte della Fia sugli ordini di scuderia impartiti ai piloti a Montecarlo (leggi l'articolo). Dalle colonne del Daily Mail, Ecclestone ha mandato un messaggio alla Federazione internazionale auspicando una pena severa per il team anglo-tedesco: "Una cosa è sicura: se ci sono stati ordini riguardo alle posizioni dei piloti, se qualcuno ha detto loro di spostarsi o di mantenere la posizione, è contro il regolamento sportivo. Se ci sono stati ordini di scuderia, la McLaren se la caverebbe a buon mercato se ricevesse la stessa multa che ricevette la Ferrari. Potrebbero essere esclusi dal Mondiale o perdere punti. Una multa per la McLaren, con i soldi che hanno, non avrebbe lo stesso effetto di una perdita di punti". Ecclestone conclude: "Se ci sono stati ordini, non è colpa dei piloti. Dovrebbe essere punito chi ha dato gli ordini". Nel 2002 la Ferrari fu multata di un milione di dollari per gli ordini di scuderia impartiti ai due piloti, Michael Schumacher e Rubens Barrichello, nel GP di Austria.
