F.1: intervista a Dallara

A pochi giorni dall'ufficializzazione del ritorno in Formula Uno come costruttore di telai per il team russo Midland F.1, la Dallara pensa a progettare nel dettaglio la prossima stagione. Il progettista della vettura, l'ingegner Dallara, apre le porte ad Alex Zanardi: "E' un personaggio importantissimo e dal grande talento - dice a Tgcom - Se manifestasse l'intenzione di tornare in F1 anche solo come collaudatore saremmo i primi a dire di sì".

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Dal prossimo anno la Formula Uno parlerà un po' più italiano. Merito della Dallara, che dopo 12 anni di assenza torna nel grande circus. Nel frattempo una lunga sequela di vittorie, soprattutto in Formula Indy, che hanno contribuito moltissimo a far crescere il prestigio della casa costruttrice italiana e a farla diventare una dei leader mondiali. L'ingegner Dallara, che dell'azienda è stato il fondatore nel 1972, sa bene che sarà difficile: "Abbiamo la consapevolezza che le risorse tra noi e le grandi scuderie saranno squilibrati - dice - Credo però anche che la Formula Uno sarà un po' diversa, perché dovranno modificare le regole per far sì che non siamo sempre gli stessi a vincere. Sarà dura, dovremo confrontarci soprattutto con chi userà i nostri stessi motori".

La Dallara manca ufficialmente dalla F.1 dal 1992, sente un po' di emozione per questo ritorno?
"Sì sono emozionato, anche se in realtà non siamo lontani dalla F.1 da così tanto tempo perché nel 1999 abbiamo costruito 5 telai per la Honda, che aveva intenzione di costruire una scuderia da sola. Le prove erano state positive ma poi l'azienda giapponese aveva cambiato strategia. Sicuramente per questa nuova esperienza ci rifaremo molto di più al lavoro del '99 che a quello del'inizio anni '90: in Formula Uno così tanti anni sono un'eternità dal punto di vista tecnico".

Come si è arrivati a questo accordo con la Midland?
"E' stato tutto molto strano, il titolare della squadra di F3 tedesca che è nostro cliente da tempo ci ha messi in contatto. Sinceramente non credevamo che fosse una cosa 'seria', abbiamo fatto una proposta che hanno ritenuto interessante, così abbiamo firmato il contratto che predeve la fornitura di 4 vetture per il 2005".

Voi avete una grande esperienza in Formula Indy, costelata anche di numerose vittorie. Che differenza c'è fra l'Indy e la Formula Uno?
"Che l'Indy ha molte limitazioni, di costi, peso... è una precisa scelta che mira a spendere meno risorse nela tecnologia e più al contorno, all'organizzazione dell'evento, insomma a tutto quanto può interessare gli spettatori. La F.1 è più impegnativa e comunque la ricaduta sarà positiva per tutto quello che facciamo con la nostra azienda".

Che motori monterete sulle vostre monoposto?
"Ancora non lo sappiamo, avevamo raggiunto l'accordo con la Ford per i motori Cosworth ma poi è saltato tutto. Vedremo, comunque a noi come costruttore di telai interessa sapere se sarà un 10 o un 8 cilindri, questione di misure".

Possibile che siano dei propulsori italiani?
"E' possibile. Maserati? Non credo, deve essere un costruttore che sia già in Formula Uno".

Per quel che riguarda i piloti, si parla di un russo. Cosa c'è di vero?
"Non c'è nulla di vero, anche perché piloti russi ad alto livello non ce ne sono attualmente. Bisognerebbe formarli fin dalle serie minori".

Possibile che nella coppia di piloti vi sia anche un givane italiano? Si fa il nome di Vitantonio Liuzzi, cosa c'è di vero?
"Liuzzi è la rivelazion della Formula 3000, un giovane di grande talento che merita di certo un posto in Formula Uno. Saranno comunque sicuramente due piloti giovani".

Come vedrebbe l'eventualità di "arruolare" Zanardi con la vostra scuderia, magari se non come guida come collaudatore?
"Zanardi è un grandissimo talento, un personaggio importantissimo. Bisognerebbe chiedere a lui se vuole cimentarsi inuna sfida così impegnativa. Di certo se manifestasse l'intenzione di tornare in Formula Uno noi saremmo i primi a dirgli di sì".

[Fonte: TGCom]