Alla fine se l'è cavata solo con un grosso spavento. Si è cambiato, è salito a bordo dell'elicottero ed è tornato dalla sua famiglia in Svizzera. Ma l'uscita di pista di Michael Schumacher nei test di Monza di giovedì, a più di 360 orari per lo scoppio di una gomma, lancia l'allarme rosso sul comportamento dei pneumatici in F.1. Dopo la serie di problemi che hanno afflitto le Michelin nel GP del Belgio di domenica scorsa, stavolta è toccato alle Bridgestone che equipaggiano la Ferrari. Segno che il problema è comune. Un problema tanto più grave perchè si verifica sui circuiti più veloci, e quindi più pericolosi: Indianapolis in giugno, Spa e adesso Monza.
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Pierre Dupasquier, nel dopo gara belga, non aveva certezze. "La cosa strana - diceva - è che la posteriore destra (esplosa a Coulthard, Button e Montoya; n.d.r.) è quella meno sollecitata a Spa. E i tre incidenti si sono verificati in momenti differenti del ciclo di vita delle gomme. Nel caso di Coulthard c'è un taglio netto della carcassa, all'interno, cosa che si era verificata anche in passato in caso di contatti violenti sui cordoli". E infatti le indagini successive hanno permesso di attribuire la colpa di quanto successo per tutti e tre i casi a un cordolo costruito male e molto tagliente alla chicane Bus Stop, recentemente modificata. Sembrava un guaio limitato alla Michelin. La faccenda invece, dopo il botto di Schumi, riguarda tutta la compagnia. "Si è trattato di un problema a una gomma", hanno fatto sapere i tecnici giapponesi e la Ferrari. Senza specificare se si sia trattato di una foratura, di uno scoppio o del distacco del battistrada. Comunque, qualcosa di preoccupante. Considerando che qualche mese fa, sempre a Monza, era stata la volta di Fisichella, autore di una brutta uscita con la Sauber sempre gommata Bridgestone. "Una foratura", aveva detto Giancarlo. Mercoledì sera, una volta concluse le prove, i tecnici giapponesi hanno minuziosamente ispezionato il tratto di pista percorso dalla Ferrari dopo il cedimento, per raccogliere anche il più piccolo frammento di gomma rimasto sull'asfalto per gli esami di laboratorio. Ma, a quanto si è appreso stamane, vicino alla variante dove si era fermata la F2004 i tecnici Bridgestone hanno trovato un uomo Michelin che stava raccogliendo pezzi di pneumatico. Tra i tecnici delle due case è quindi nato un diverbio con i giapponesi che hanno chiesto, pare inutilmente, di ottenere i frammenti recuperati dal concorrente.
[Fonte: Gazzetta.it]
