"La Ferrari è l'unica squadra a non voler fare nulla per ridurre davvero i costi in F.1". Lo ha affermato oggi a Interlagos Paul Stoddard, patron della Minardi, presentando un documento firmato da nove scuderie in cui si accettava una stagione con 19 GP (salvando così gli appuntamenti di Silverstone e Magny Cours) in cambio di una drastica riduzione delle giornate di test privati a sole 10 in tutta la stagione e la virtuale cancellazione delle prove-gomme.
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Un'ipotesi che la scuderia del Cavallino rifiuta anche in virtù della stretta collaborazione tecnica che il team del Cavallino ha instaurato con la Bridgestone. Nel documento mostrato da Stoddard manca solo la firma della Ferrari. Secondo le regole del Patto della Concordia è necessaria l'unanimitàdelle dieci scuderie per introdurre cambiamenti con effetto immediato. Prima di mostrarlo alla stampa, Stoddard - che se ne era fatto promotore - ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione da Bernie Ecclestone, che evidentemente è a favore del progetto. Di fatto nove scuderie hanno deciso di mettere la Ferrari con le spalle al muro. "Noi siamo pronti a mettere in pratica il nostro progetto anche senza la Ferrari, autolimitando le giornate di test. Poi vediamo cosa fanno loro" ha specificato Stoddard.
La proposta è stata discussa nelle riunioni fra i responsabili delle scuderie che si sono succedute tra ieri e oggi. "Negli incontri di venerdì, ai quali hanno partecipato tutte le scuderie compresa la Ferrari - è scritto in una nota - si è discusso del fatto che è ormai tempo di intraprendere azioni positive e decisive in favore dello sport. Alla riunione di oggi la Ferrari non era rappresentata, ma è stato raggiunto un accordo che riduce sostanzialmente i costi". Nessuna reazione ufficiale da parte della scuderia di Maranello - per ora - ma è noto che il presidente Montezemolo è il promotore di una revisione delle regole di divisione dei proventi della F.1. Attualmente alle scuderie va il 47% dei diritti televisivi, e meno del 25% dei proventi globali. "Quello che speriamo - ha aggiunto Stoddard - è che Jean Todt si convinca a unirsi a noi. È da tempo che parliamo di ridurre i costi, ma il punto di svolta è stata la notizia della messa in vendita della Jaguar. Se un gigante dell'automobile come la Ford decide di uscire dalla F.1, la situazione è davvero preoccupante".
[Fonte Gazzetta.it]