F.1: Ecclestone fa fuori Silverstone

Addio, o quasi, al GP di Gran Bretagna. Ed esplode la polemica. La BBC ha lanciato giovedì sera la notizia secondo cui Bernie Ecclestone, presidente della società che gestisce i diritti del Mondiale di F.1, non ha accettato le garanzie finanziarie presentate dai responsabili di Silverstone. Il circuito dovrebbe 4 milioni e 800 mila dollari di diritti alla FOA, cifra che difficilmente gli organizzatori del GP potranno versare senza un aiuto del governo. Il prossimo 13 ottobre la FIA, in occasione del Consiglio Mondiale di Parigi, presenterà la bozza del calendario provvisorio 2005. E Silverstone, a meno di miracoli, non ci sarà.

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"Sto facendo di tutto per elevare la qualità dei circuiti in tutto il mondo, mentre l'Inghilterra ne ha uno tra i peggiori", ha detto Ecclestone. Che ha criticato il British Racing Drivers' Club (BRDC) proprietario della pista, rimproverandolo di non aver adeguato l'impianto ai nuovi standard richiesti dalla F.1. "Abbiamo a che fare con un club di gentiluomini - ha spiegato Bernie - ma queste persone hanno ben poco del 'gentleman'. Non sono uomini d'affari. Dovrebbero gestire il tennis... Se qualcuno volesse costruire un nuovo circuito, non dovrebbe certo guardare a Silverstone. E' un impianto imbarazzante".

"E' una disgrazia totale - ha detto Nigel Mansell, iridato '92 e 3 volte vincitore a Silverstone -: è la casa del motorismo britannico. E più ancora è la casa del Mondiale (lì nel 1950 iniziò il primo campionato di F.1; n.d.r.). E' una grande perdita per tutti". Da quel 1950 solo Regno Unito e Italia hanno sempre fatto parte del campionato. Sette team, su 10 in totale nei GP, hanno sede in Gran Bretagna. E Ferrari e Williams hanno conquistato la loro prima vittoria a Silverstone, nel '51 e nel '79. "E' un giorno molto triste - spiega Damon Hill, iridato '96 -. Non esistono sentimenti nel business della F.1. Se i prezzi salgono e Silverstone non può pagare, suppongo debba uscire dal calendario. Ma credo che il GP di Gran Bretagna meriti un posto speciale nella storia dell'automobilismo". Chiusura, amara, con David Coulthard. "Lo sport ha girato le spalle alle sue origini. Mi dispiace molto".

[Fonte: Gazzetta.it]