Max Mosley resta in carica come presidente della Fia. L'assemblea generale della Federazione internazionale dell'auto, riunitasi oggi, ha votato - a scrutinio segreto - la fiducia (103 voti a 55) al dirigente coinvolto nel noto scandalo sessuale pubblicato dal News of the World.
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MANDATO - Mosley, che guida l'organizzazione dal 1993, a questo punto dovrebbe portare a termine il mandato che scade nel 2009. Il presidente era finito nella bufera per lo scandalo sessuale svelato a marzo dal tabloid News of the World, che aveva offerto un dettagliato resoconto di un'orgia a sfondo nazista a cui aveva preso parte. L'assemblea, richiesta espressamente dallo stesso presidente della federazione pochi giorni dopo lo scoppio dello scandalo, ha discusso anche "della violazione della privacy del presidente della Fia".
VITA PRIVATA - Dal giorno dopo la pubblicazione delle immagini, tantissime reazioni si sono susseguite, la maggior parte negative. Pure Bernie Ecclestone si era espresso. Il presidente della FOM nei giorni scorsi ha rivelato di "non volerlo vedere in una situazione in cui sia costretto a dimettersi. Conosco Max da 40 anni. Non vorrei vederlo andarsene in questo modo dopo tutto quello che ha fatto per questo sport". Un appello che Mosley non ha ascoltato: "Ho ricevuto tanti messaggi di sostegno - ha replicato - che provenivano dalla Fia ma anche da personalità della F.1. Mi hanno detto che la mia vita privata non ha niente a che vedere con il mio lavoro e che io dovrei comunque andare avanti. Seguirò il loro consiglio". E ora ha pure i voti per farlo.
POLEMICHE - La decisione dell'assemblea straordinaria ha però anche scatenato qualche polemica: il presidente dell'automobil club tedesco (Adac), il più grande d'Europa, ha annunciato proteste. "Accogliamo con dispiacere e incredulità la decisione dell'assemblea di confermare Mosley alla presidenza della Fia".
