Saranno una delle novità più interessanti della nuova stagione della F.1, dal punto di vista tecnico e soprattutto ambientale. Non fosse altro perché i nuovi GP della Cina e del Bahrain renderanno il Mondiale un po' più incerto non avendo i team alcun riferimento sui tracciati, salvo il disegno. Ma naturalmente colpirà molto anche l'innegabile fascino di vedere il grande circo della tecnologia automobilistica sbarcare in due aree del mondo fino a qualche anno fa considerate quasi inaccessibili a uno show tanto "occidentale" per significati, organizzazione e seguito.
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Non c'è dubbio che l'arrivo della F.1 nella Cina comunista e in Medio Oriente aprirà interessanti dibattiti su una globalizzazione che sembra davvero inarrestabile, a prescindere da qualsiasi giudizio di merito.
A che punto sono i preparativi? I lavori proseguono a grande ritmo. Il primo a essere disputato sarà il GP del Bahrain il prossimo 4 aprile, terza prova del calendario. Il piccolo e ricco regno è costituito da 36 isole (la capitale è Manama) nel golfo Persico tra la costa est dell'Arabia Saudita e la penisola del Qatar. L'accordo a lungo termine con la Fia ed Ecclestone per avere il GP è stato firmato il 14 settembre del 2002. Fedele alle nuove richieste di spettacolo, il circuto offrirà più occasioni di sorpasso alternando curve veloci a quattro lunghi rettilinei. La media stimata sul giro sarà di 210 km/h per un tempo intorno all'1'33", davvero niente male. L'unica incognita è il pericolo terrorismo segnalato dal ministero degli Esteri britannico agli organizzatori. La struttura nel complesso si annuncia come una delle più moderne mai viste.
In Cina il tracciato sorgerà invece nei pressi di Shanghai. Disegnato dall'architetto tedesco Hermann Tilke (lo stesso che ha realizzato Sepang in Malesia) l'impianto costerà circa 213 milioni di euro. Dopo l'esplosione dell'economia cinese, l'obiettivo degli organizzatori è servirsi della F.1 e degli sport motoristici per un'ulteriore indotto (viaggi, hotel, ristoranti) in tutta l'area. La pista, anche in questo caso disegnata per favorire occasioni di sorpasso, e le altre gare in calendario dovrebbero richiamare infatti nuovi investimenti e servizi. E come ha dichiarato recentemente Yu Zhifei, responsabile del circuito, l'impianto è solo il primo passo verso un altro obiettivo ambizioso, quello di avere un team e un pilota cinesi al più presto in F.1. L'assegnazione delle Olimpiadi nel 2008, la conquista dello spazio, un'economia in grande crescita e la ciliegina F.1. Per la Cina sembra in atto un'espasione davvero senza fine.
[Fonte Gazzetta]
