Domenica 12 novembre 2006: è una data storica per l’A1 Team Italia, che conquista grazie a uno strepitoso Enrico Toccacelo la prima vittoria iridata nella A1 Grand Prix, dopo aver agguantato un prestigioso podio in Gara 1.
Gara 1: Senza tante sorprese, nella Sprint race della A1 Grand Prix, sbarcata questo weekend a Pechino sul circuito di Jingkai, si è imposta la monoposto olandese di Jeroen Bleekemolen. La gara, scattata sotto l’egida della Safety Car per evitare pericolosi ingorghi all’ultima curva che immette nel rettilineo box, dopo i numerosi problemi dei giorni scorsi, si è svolta senza particolari problemi.
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Come era abbondantemente prevedibile, non ci sono stati veri e propri sorpassi, ma bensì manovre viziate da minimi errori; è il caso del Sudafrica con Adrian Zaugg, che ha impattato contro le new-jersey in cemento armato che delimitano l’ultima curva dell’inadeguato cittadino di Pechino. Safety Car in pista per gran parte della gara per permettere a un carro attrezzi di arrivare sul punto dell’incidente. È la totale disorganizzazione anche sotto il profilo della sicurezza. Quando rientra la vettura di sicurezza, si contano ancora solo quattro minuti di gara, e Bleekemolen non fa altro che conservare la posizione davanti al Messico di Salvador Duran, che giunge secondo davanti ad un subito concreto Enrico Toccacelo, che conquista, dopo mesi di assenza totale dal Circus della "World Cup of Motorsport", conquista subito un prezioso terzo gradino nel podio pechinese.
A1GP - Pechino, Gara 1
01. Olanda - Jeroen Bleekemolen - 20.28.420
02. Messico - Salvador Duran - +1.464
03. Italia - Enrico Toccacelo - +2.311
04. Canada - James Hinchcliffe - +3.375
05. Germania - Nico Hulkenburg - +3.943
06. Brasile - Raphael Matos - +4.400
07. Gran Bretagna - Oliver Jarvis - +7.377
08. Repubblica Ceca - Tomas Enge - +8.397
09. Svizzera - Neel Jani - +8.849
10. Nuova Zelanda - Matt Halliday - +9.265
11. Stati Uniti - Phil Giebler - +10.422
12. Australia - Karl Reindler - +11.920
13. Cina - Cong Fu Cheng - +13.216
14. Malesia - Alex Yoong - +17.027
15. Indonesia - Ananda Mikola - +18.479
16. Singapore - Christian Murchison - +20.659
17. Francia - Nicolas Lapierre - +20.802
18. India - Armaan Ebrahim - +22.253
19. Libano - Basil Shaaban - +22.783
20. Irlanda - Michael Devaney - +23.247
21. Pakistan - Nur Ali - +47.541
22. Sudafrica - Adrian Zaugg - +13 giri
Gara 2: Ci voleva una vittoria per ripagare gli sforzi profusi in una stagione e mezzo di malasorte e condizioni sfavorevoli per i nostri Azzurri. Sempre in ombra. Perennemente alla scoperta di una monoposto arrivata alla vigilia del campionato 2005/2006. Ma adesso no, e si pensa già in grande. Si pensa alla World Cup of Motorsport…
La Gara parte dietro la Safety Car, come accaduto nella Sprint race, e a partire benissimo è ancora Bleekemolen, che prende subito un discreto margine sul diretto inseguitore Salvador Duran (Messico) e sul trenino capitanato dall’azzurro Enrico Toccacelo, il quale deve vedersela dalla monoposto canadese di Hinchcliffe e quella teutonica con Hulkenberg.
Al giro numero 2 è già tempo di Safety Car, dopo che il pakistano Nur Ali perde il controllo della sua Lola e si gira prima del rettilineo dei box, con Zaugg che lo sfila alle spalle. La neutralizzazione è breve, e si riparte alla tornata successiva, mentre poco dopo si ritira anche l’Irlanda di Michael Devaney per problemi alla sospensione posteriore destra. Qualche giro dopo, Salvador Duran va troppo oltre e si appoggia a un new-jersey, permettendo agli inseguitori, in primis il nostro Toccacelo, di superarlo senza particolari problemi.
Dal muretto dell’A1 Team Italia arriva per l’ex tester di F.1 alla Minardi l’ordine di rientrare ai box per il pit-stop obbligatorio, nello stesso momento in cui sostava l’Olanda di Bleekemolen, ma gli uomini di Piercarlo Ghinzani sbagliano e lasciano in pit-lane diversi secondi preziosi. È una scelta che successivamente si rivelerà affrettata, poiché dopo soli due giri fa capolino nuovamente in pista la vettura di sicurezza, per permettere la rimozione della vettura dell’elvetico Neel Jani, uscito di pista.
La gara procede senza particolari colpi di scena, ma non lontana dal traguardo, l’Olanda di Jeroen Bleekemolen esce di pista e non riesce a ripartire; gli Stewards decidono quindi di mandare in pista per la quinta volta la Safety Car, che esce quando mancano meno di cinque minuti. E sono proprio gli ultimi cinque minuti i più palpitanti dell’intero weekend, con la Germania, che è costretta nella tornata successiva a rientrare ai box per un serio problema al cambio della sua monoposto, mentre pochi istanti vanno a muro i vari Basil Shaaban (Libano), James Hinchcliffe (Canada) e il malese Alex Yoong. Si conclude così, l’anormale weekend di Pechino, che tanti colpi di scena ha offerto durante i tre giorni. In quel poco che si è girato. Si conclude con una pesantissimo trionfo dell’Italia, che trova per la prima volta la vittoria e che ritrova dopo tanto tempo un super-Toccacelo. Nonostante tutto, è una grande Italia. È un grande Toccacelo. E l’inno di Mameli, intanto, risuona a Jingkai…
A1GP - Pechino, Gara 2
01. Italia - Enrico Toccacelo - 1:10:15.919
02. Gran Bretagna - Oliver Jarvis - +4.508
03. Australia - Karl Reindler - +5.917
04. Francia - Nicolas Lapierre - +12.900
05. Sudafrica - Adrian Zaugg - +13.278
06. Repubblica Ceca - Tomas Enge - +13.684
07. Brasile - Raphael Matos - +14.839
08. Singapore - Christian Murchison - +16.486
09. Nuova Zelanda - Matt Halliday - +17.005
10. Canada - James Hinchcliffe - +1 giro
11. India - Armaan Ebrahim - +1 giro
12. Malesia - Alex Yoong - +2 giri
13. Libano - Basil Shaaban - +2 giri
Ritirati
14. Germania - Niko Hulkenberg
15. Olanda - Jeroen Bleekemolen
16. Indonesia - Ananda Mikola
17. Cina - Cong Fu Cheng
18. Stati Uniti - Philip Giebler
19. Svizzera - Neel Jani
20. Messico - Salvador Duran
21. Irlanda - Michael Devaney
22. Pakistan - Nur Ali
[Fonte: RacingWorld.it]