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    24 Ore di Daytona: finale tragicomico, incredibile...

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    Sono le ore, locali, 13 e 13 e 46 secondi. Già un doppio tredici che non va bene. Fin qui, nulla di strano, termina la 42° edizione della 24 ore di Daytona, tutti felici e contenti, è stata una bella avventura. Il colmo, beffa, tragedia chiamatela come volete si identifica nel perdere la 24 ore di Daytona a 10 minuti dalla fine.
    Cosa impossibile da immaginare, neanche pensarci. Roba da infarto, da sconforto assoluto. Per un pilota deve essere una cosa impossibile da vivere, ti rovina la carriera. Eppure, è successo. La vettura che da metà gara stava in testa, dominando, la 24 ore di Daytona va a schiantarsi alla chicane dentro il banking del tracciato USA piu' famoso dopo Indianapolis.

    #CONTINUE#

    Un'avvisaglia di questa sfiga la si ha avuta in precedenza, con un pneumatico ant sinistro esploso ma fortunatamente senza problemi, tanto che è ripartita sempre in testa.
    Ma perdere la 24 ore di Daytona a 10 minuti dalla fine mi mancava; sì, è vero, 4 anni fa la Viper GTS-R dell'Oreca vinse in volata sulla Chevrolet (tenete in mente questo marchio, tenetelo in mente...) Corvette C5-R, ma quella era un'altra storia. Dominare per 13 ore e poi schiantarsi è ben peggio. Lo sciagurato, che ora si beccherà tutti gli insulti dalla squadra (noi non accusiamo nessuno, queste sono le informazioni e le riportiamo, se poi sono errate non è colpa nostra ma non abbiamo inviati multimilionari in America, abbiamo un solo PC che funziona pure male) è l'esperto e soprattutto insospettabile per una botta del genere Andy Wallace.
    Ha perso l'occasione della vita, ha buttato all'aria un successo della Crawford, della Chevrolet (ecco perchè vi dicevo di tenere in mente il marchio...), del team Howard-Boss, dei suoi compagni di squadra Tony Stewart-Dale Earnhardt Jr che erano venuti qui sì per allenamento alla 500 miglia ma ci credevano davvero al successo. Clamoroso. Impossibile. Terribile.
    Se c'è un Paperino, chi è il Gastone della situazione? Altri non è che la Doran, per fortuna Pontiac, Gruppo GM (altrimenti non oso immaginare cosa sarebbe successo in consiglio di amministrazione General Motors...) del poker Terry Borcheller, Forest Barber, Andy Pilgrim e Christian Fittipaldi, finalmente a un successo tutto suo senza ricordare lo zio Emerson.
    Non hanno rubato niente, per carità, loro sono stati sempre lì, ma lo sciagurato Wallace...
    In seconda e terza posizione, ma guarda un pò, due vetture di classe GT, due Porsche 996 GT3 RS che confermano una tematica: dodici mesi dopo il disastro dei Prototipi-Daytona, i DP non sono cambiati di una virgola. Altrimenti, con tutti i favori che hanno avuto, sarebbero stati al comando tranquillamente, non che ci sia solo 1 vettura vincitrice e le altre battute da delle "modeste" Gran Turismo...
    Il merito va al team Orbit con i piloti Mike Fitzgerald, Joe e Jay Policastro, Robin Liddell e Johnny Mowlem. Senza avere piloti Factory o appoggi dalla casa madre, l'Orbit ha dimostrato che si può ottenere grandissimi risultati (speriamo sia così anche per i privati Porsche nel Fia GT).
    Capitolo Italia. Nel titolo ho scritto delusione, difatti è così. Avevamo due rappresentanti, Papis e Angelelli, su due vetture al top. Forse le migliori. Eppure, per errori non loro, non possiamo festeggiare il successo due anni dopo sempre Max Papis e la Dallara.
    Ci consoliamo con la terza posizione di classe GT per la Ferrari 360 Modena del team Red Bull con Andrea Montermini (affiancato da Klaus Engelhorn, Dieter Quester e Phillip Peter) in abitacolo. Le altre 360 sono finite molto indietro, se non ritirate. Della numero 11 del JMB Racing USA ne abbiamo già parlato (fuori dopo 2 ore di gara), mentre le due della Mastercar sono finite 32° e 36°.
    Vorrei lasciar perdere il capitolo Maserati, ma bisogna parlarne. Il Tridente era venuto qui non con ambizioni solite dei debuttanti, bensì per puntare al successo. Nelle prime ore di gara nulla da dire, la Trofeo Light è veloce, ma non può competere (quantomeno al momento) con le migliori paricategoria. Problemi continui hanno rovinato la gara della Maserati, con la numero 30 del team Risi (con Ralf Kelleners, Anthony Lazzaro e Matteo Bobbi al volante) solo in 26° posizione, 11° di classe. L'altra Trofeo, del Ferrari of Washington, ha concluso, sì fa per dire, dato che da metà gara in poi è rimasta sempre ai box, in 37° posizione (16° GT). Per fortuna le prossime gare della Grand Am, a cominciare da Miami tra 3 settimane, sono brevi e quindi piu' propense per una vettura del genere.
    Si chiude così la 24 ore di Daytona. Per noi è stato un divertimento, i colpi di scena non sono mancati, buoni piloti nemmeno, le vetture Daytona Prototype ci hanno nuovamente deluso. Bruttezza estetica a parte, anche la loro competitività ci lascia dubbi. Anche 12 mesi dopo il loro parto. Appuntamento al 2005.

    [Fonte: RacingWorld.it]

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