Dopo aver incoronato nel 2018 Rudy van Buren come il giocatore più veloce del mondo, ritorna anche nel 2019 il World’s Fastest Gamer, competizione targata McLaren, quest'anno con un premio decisamente speciale. Chi ci segue con attenzione ricorderà che van Buren è entrato a far parte della squadra McLaren di Formula 1 ed ora lavora con Carlos Sainz e Lando Norris come pilota di simulatore. Chi invece vincerà il torneo quest'anno avrà la possibilità di disputare una stagione intera reale alla guida di una Aston Martin!
Quest'anno infatti, grazie alla partnership con R-Motorsport, team svizzero che lavora con Aston Martin, in particolare sull'ipercar Valkyrie, oltre che sulle GT3 e DTM, il vincitore del WFG si unirà al team per la stagione 2020, come pilota R-Motorsport. Un premio da oltre un milione di dollari!
Dopo le immancabili qualificazioni online, dieci vincitori effettueranno un severo test in una località nel Regno Unito, nel quale saranno ridotti a soli sei, che andranno poi a San Gallo (sede della R-Motorsport) per un corso di quattro giorni. Fra i giudici, i simdrivers troveranno van Buren e Juan-Pablo Montoya, che sceglieranno i due finalisti che correranno per la vittoria definitiva in pista durante l'ultimo round del DTM 2019, a Hockenheimring in Ottobre.
Ci sono però delle brutte notizie: ben 8 dei dieci partecipanti saranno scelti fra piloti virtuali già noti, dai più noti campionati esports del 2019, ovvero Gran Turismo Sport, Forza Motorsport 7 e iRacing. Gli altri due posti invece andranno al top player nelle competizioni di rFactor 2 e Gear.Club.
Juan-Pablo Montoya ha commentato: "Ho corso online per diversi anni e uso simulatori ancora oggi per rimanere in forma. So che c'è un enorme talento nel mondo virtuale perché sono stato battuto regolarmente dai giocatori quando ho corso contro di loro! So che le abilità tra reale e virtuale sono completamente trasferibili, quindi il mio lavoro nel WFG è quello di assicurarmi che questi giocatori siano affamati".
Sinceramente scoprire una simile struttura per un torneo cosi importante lascia decisamente l'amaro in bocca: la straordinarietà del simracing sta nel poter offrire a tutti le stesse possibilità, con un investimento di attrezzatura davvero ridicolo rispetto al karting ed al motorsport reale, valorizzando quindi il talento puro. Andare a scegliere 8 piloti su 10 fra drivers già noti ed affermati, vuol dire rendere tutto solo per pochi eletti. Riservare poi un posto a chi gioca con lo smartphone vuol dire snaturare l'intera iniziativa...