In questi mesi di pandemia il simracing è esploso e, purtroppo, spesso ha fatto parlare di sè anche in modo negativo, a causa di offese, litigi, incidenti in pista virtuale e cosi via, con sponsor e team (reali) sul piede di guerra. Quando pensavamo di aver visto il peggio di tutto, ecco spuntare fuori una nuova polemica, che ha questa volta i lineamenti del grottesco.
Dopo la gara virtuale di Formula E disputata ieri infatti, dopo una nottata di analisi e polemiche infinite, il pilota (reale) Daniel Abt ha finalmente ammesso di non essere stato lui nell'abitacolo dell'Audi #66 virtuale, ma di essere stato "sostituito" dal simracer professionista Lorenz Hoerzing. Abt è stato naturalmente squalificato dalla gara e gli è stato ordinato di fare una "donazione obbligatoria" di € 10.000 in beneficenza, mentre Hoerzing è stato bandito dal torneo Race Challenge.
I dubbi sul fatto che Abt avesse effettivamente preso parte al quinto round sulla pista di Berlino erano sorti dopo che i suoi compagni piloti avevano accusato il driver Audi Sport ABT di non essere al volante. Gli organizzatori della Formula E Race at Home Challenge hanno verificato gli indirizzi IP e hanno scoperto che Abt non era effettivamente al volante della sua auto durante le qualifiche e la gara.
Abt, dopo aver ammesso la sua colpa, ha rilasciato una dichiarazione: “Vorrei scusarmi con la Formula E, tutti i fan, la mia squadra e i miei compagni piloti per aver chiesto aiuto esterno durante la gara di sabato. Non l'ho preso sul serio come avrei dovuto. Mi dispiace particolarmente per questo, perché so quanto lavoro è stato dedicato a questo progetto da parte dell'organizzazione di Formula E. Sono consapevole che la mia offesa ha un retrogusto amaro, ma non c'erano cattive intenzioni. Certo, accetto la squalifica dalla gara. Inoltre, donerò 10.000 euro a un progetto di beneficenza".
Ad insospettire piloti ed organizzatori, sono state proprio le prestazioni dell'Audi alla quale sarebbe dovuto essere alla guida Abt: improvvisamente super competitivo (2° in qualifica e 3° in gara!) dopo una stagione sempre a centro gruppo, se non addirittura fra gli ultimi. Sono stati in particolare Vandoorne ed Jean-Eric Vergne ad accusare ripetutamente Abt di non essere lui alla guida, provando persino a chiamarlo.
Cosa ancora più triste è il fatto che proprio Abt abbia persino messo in scena alcuni trucchi per non farsi scoprire: nella video conferenza Zoom, per verificare che i piloti fossero al loro posto, il volto di quello che doveva essere Abt è stato oscurato da un microfono. Inoltre, il flusso video ha smesso di funzionare proprio ieri pomeriggio e dopo la gara non è stato in grado di conversare con i presentatori TV, per apparenti problemi di connessione.
Al momento Audi Sport ABT, che gli organizzatori ritengono all'oscuro della trama, non ha commentato la questione.