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Per i Sardi -nucleare-


Guest creosoto

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Guest creosoto

Allego copia della lettera inviata da Selis al Presidentre delle Repubblica.

DIAMO VOCE AL POPOLO SARDO

I cittadini della Sardegna dicono NO alla possibilità che l'Isola possa diventare la "pattumiera nucleare" dell'Italia, di quelle scorie "vaganti" rifiutate da altre regioni.

I cittadini della Sardegna pagano quotidianamente il prezzo dell'insularità e della trascuratezza governativa; la nostra isola è l'unica regione a non poter beneficiare della fonte di energia a basso costo, a causa di una cattiva gestione delle risorse economiche e quindi di malgoverno.

Solo da qualche mese alla Sardegna, dopo anni di lotte è stata riconosciuta la continuità territoriale, che avrebbe dovuto facilitare gli spostamenti ai residenti da e per l'isola; ad oggi possiamo solo notare che è stato dato in appalto il trasporto aereo in regime di quasi monopolio, negando ai sardi la possibilità di scegliersi il proprio operatore di viaggio. Una gran parte delle coste della Sardegna sono in mano ai militari e sono utilizzate come poligoni vivi che non appartengono più ai sardi ormai da decenni. Le conseguenze più immediate sono state date dall'utilizzo di armi contenenti uranio impoverito, di cui conosciamo la pericolosità, che ha causato e sta causando, in alcune di queste zone leucemie e tutte quelle malattie ad esso collegate.

Non vogliamo più essere terra di dolore. Per troppo tempo la nostra isola è stata luogo di espiazione di colpe. Per coloro che dovendo pagare un debito allo Stato per delitti gravi, sono stati mandati nei luoghi "di massima sicurezza". Per altri trasferiti "per punizione", si trattasse di magistrati, forze dell'ordine o appartenenti ad altre professioni. Ora non vogliamo che anche l'immondezza pericolosa abbia un esilio in quella che per chi davvero la conosce non è mai stata "luogo di dolore".

Pensiamo che se di grotte o cunicoli montani si possa parlare, le Alpi offrono una vasta scelta. Il governo che ci amministra, ma certo non ci rappresenta, forse ha paura di scatenare l'ira del suo alleato Bossi e preferisce, in sordina spedire questo terribile "mostro inquinante" in luoghi assolutamente inadatti, come la nostra terra. E si smetta di raccontare che il sito militare di Perdasdefogu sia quello ideale, soprattutto se chi ne parla non ne ha cognizione, ma semplicemente da una poltrona decide chi deve sobbarcarsi di questo insostenibile peso.

Adesso non siamo più disposti a rimanere in silenzio davanti a qualcuno che dall'alto vuole imporci una decisione che nel lungo periodo comporterebbe gravi danni alla popolazione;

nell'immediato provocherebbe una catastrofe economica per una Regione che già non vive certamente una situazione brillante e di cui un buona parte (70%) si regge sul turismo. Se dovessimo diventare terra ad alto rischio radioattivo, nonostante la bellezza delle nostre coste, nessuno sarebbe più disposto a spendere le sue vacanze nei nostri mari.

Ma cosa ancora più grave la Sardegna è stata eletta a pattumiera nucleare con larga superficialità: solo perché considerata terra a basso rischio sismico e per avere nel proprio territorio siti militari ricchi di caverne e miniere in grado di accogliere questo pesante fardello che per i prossimi trecentomila anni potrebbero regalarci loro isotopi.

Usiamo a questo proposito una voce autorevole che ha spiegato la leggerezza di questa eventuale decisione, il geologo Felice di Gregorio Direttore del Dipartimento di scienze della Terra dell'Università di Cagliari, che esprime la non idoneità della Sardegna:

Non basta dire che è un vuoto o una galleria per sostenere che rappresenti un sito idoneo ad accoglier un materiale tanto inquinante. I nostri giacimenti sono di rocce carbonatiche, fratturate e carsificate che hanno almeno quattro o cinque fasi di carsismo durante la loro storia geologica. Basta questo per far venir meno i requisiti di idoneità. Ma ancora bisogna considerare la presenza di falde acquifere in tutte le nostre miniere, anche in quelle che dimostrano di non averne;

Quelli che dovrebbe rappresentare motivo di particolare attenzione da parte del governo per una Terra troppo spesso dimenticata, stanno diventando, invece, gli elementi principali di scelta di sito nucleare: la debolezza economica e la scarsa densità demografica. Non si considera neanche più la pericolosità e non la economicità del trasporto.

IL POPOLO SARDO GRIDA NO AD UNA VOCE!

Siamo pronti alla mobilitazione per impedire lo scarico sulle nostre terre, miniere, e siti militari di qualsivoglia scarti nucleari e non. Già sappiamo che dalla Francia, grazie ad una autorizzazione di Emilio Pani assessore all´ambiente, arrivano ottomila tonnellate di rifiuti classificati pericolosi.

BASTA non accetteremo altri sbarchi di immondizia nella nostra Isola.

Se il governo per paura di rotture di alleanze non è in grado di trovare altri siti,

se non è in grado di gestire situazioni di emergenza pensando di scaricarle là dove pensa che per la notoria ospitalità dei sardi possa risolvere il suo problema si sbaglia di grosso, non intendiamo ospitare porcherie nucleari.

Cambi idea SIAMO UNITI per dire NO!

CI APPELLIAMO ALLA NOSTRA AUTONOMIA. CI APPELLIAMO AL DIRITTO ALLA SALUTE . RICORDIAMO CHE ;UNESCO, nel 1997, HA RICONOSCIUTO IL VALORE DEL PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA CHE ORA IL GOVERNO VORREBBE SMANTELALRE PERCHE; NON SA DOVE BUTTARE LA SUA IMMONDEZZA.

VOGLIAMO ESSERE NOI SARDI A DECIDERE DEL NOSTRO FUTURO E NON POSSIAMO CONSENTIRE A NESSUNO DI ESSERE RICORDATI SOLO QUANDO SI HANNO SCARTI PESANTI DA BUTTARE!

I cittadini della Sardegna

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Guest creosoto

In questi giorni di grande mobilitazione contro l'ipotesi dello stoccaggio delle scorie nucleari in Sardegna è stato lanciato un appello al Presidente della Repubblica.

Per aderire all'appello attraverso una e-mail:

1. copia l'appello che trovi qui sotto in un nuovo messaggio di posta elettronica;

2. firma l'appello con il tuo nome, indirizzo e-mail ed indirizzo tradizionale;

3. invia la mail allindirizzo presidenza.repubblica@quirinale.it;

4. il messaggio non deve superare i 50 KB (non ci dovrebbero essere problemi) e NON deve contenere allegati

5. invia la mail

6. invia questa mail a tutte le persone interessate.

FORZA PARIS!

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Signor Presidente,

Da settimane la Sardegna vive una situazione di tensione, paura, preoccupazione. Assume, infatti, sempre più consistenza l’ipotesi che la Sardegna possa diventare il sito unico o principale per lo smaltimento delle scorie nucleari.

La notizia, avanzata da accurate inchieste della stampa locale, ci pare trovi conferma nel silenzio incomprensibile del Governo che, nonostante le crescenti preoccupazioni della popolazione e delle organizzazioni economiche e sociali, non ha pronunciato, sinora, neppure una parola di rassicurazione.

Ma la conferma maggiore deriva dall’ordinanza emessa dal Presidente del Consiglio, che avvalendosi di poteri speciali propri di periodi di guerra o di grande emergenza, ha nominato un Commissario, il Generale Jean, al quale sono stati attribuiti poteri straordinari anche in deroga a molte norme ordinarie e persino costituzionali. Ciò avalla la preoccupazione che il Governo voglia affrontare il problema con atti che, se confermati, sarebbero intollerabili.

A questo si aggiunga che il profilo dei territori più indicati fornito dallo stesso Commissario in occasione di un’audizione in Commissione parlamentare, (dovrebbe trattarsi di territori geologicamente stabili, isolati, poco popolati, in cui siano presenti basi militari) fa pensare che la Sardegna, da prima esclusa dagli studi dell’ENEA, venga oggi esplicitamente inclusa nel novero delle regioni più titolate ad accogliere i rifiuti nucleari.

Ciò è paradossale anche perché la Sardegna, che non ha mai beneficiato e ancora oggi non beneficia delle fonti energetiche alternative al petrolio, dovrebbe pagare il costo ambientale, sanitario, economico e sociale dello sviluppo altrui. Mentre nell’isola chiudono le fabbriche, in ragione anche dei differenziali di costo nell'approvvigionamento energetico rispetto ai competitori del "continente", si aprono le discariche di rifiuti tossici e radioattivi.

Tutto ciò è intollerabile. Sarebbe come essere privati di un futuro vivibile: le scorie radioattive comprometterebbero lo stesso nostro patrimonio genetico e ogni ipotesi di sviluppo sarebbe impraticabile con il deterioramento dell’ambiente. Una decisione in tal senso sarebbe senza dubbio foriera di tensioni sociali. Già nel passato la nostra regione ha vissuto situazioni del genere che solo la speranza di una concreta autonomia e di un possibile sviluppo ha, nel corso degli ultimi decenni, ricondotto nei canoni del confronto civile e democratico.

Al contrario, l’ostinato silenzio con cui il Governo risponde alle preoccupazioni della Sardegna, alimenta un clima di sfiducia e di tensione che non bisogna sottovalutare.

Signor Presidente,

Lei che rappresenta l’unità del Paese ed è il sommo garante dei valori della Costituzione sia interprete delle nostre preoccupazioni e difensore della nostra Autonomia. Essa rappresenta il patto di unità nazionale che lega la Sardegna all’Italia e che nessuno può violare. La preghiamo, Sig. Presidente, di dare alla Sardegna notizie certe e rassicuranti che escludano ogni ipotesi di insediamento nell’isola di scorie radioattive. Rafforzi la nostra volontà di credere nell’equità e trasparenza delle nostre istituzioni.

Certi del Suo sostegno La saluto con profonda stima

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Guest Animanera

Certo che queste cose ti lasciano letteralmente basito.

E con tanta rabbia in corpo... :angry:

Poligoni militari....

Pagliacci...

Chiunque abbia fatto il militare, spera che non scoppi mai una guerra.

Un po' per pacifismo e un po' per la coscienza che soltanto un' esigua minoranza può considerarsi preparata.

Non parliamo poi delle scorie nucleari.

Ma sono tutte nostre ?

O facciamo da latrina a qualche paese ?

Ciao.

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Non parliamo poi delle scorie nucleari.

Ma sono tutte nostre ?

O facciamo da latrina a qualche paese ?

Ciao.

La seconda che hai detto... :angry:

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Guest Animanera
Non parliamo poi delle scorie nucleari.

Ma sono tutte nostre ?

O facciamo da latrina a qualche paese ?

Ciao.

La seconda che hai detto... :angry:

:angry::angry::angry::angry:

Si sa a chi ? :angry:

:angry::angry::angry::angry:

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Guest _mark

sottoscrivo ankio alla tua richiesta, la regione Sardegna ha le ragioni di tutto questo mondo. Ma perfavore, racconta la verità invece di fare una sottile azione propagandistica di basso profilo. Il governo che ci amministra ci rappresenta anche visto che è stato eletto democraticamente e tale scelta è stata rcinfermata alle recenti elezioni. Mi dà fastidio da leghista sentire queste stronzate sul fatto che il mio partito per sua causa farebbe scaricare le scorie in sardegna. Questo non è assolutamente vero . Sono d'accordo sul fatto che la Sardegna non si meriti un sito simile, ma la necessità di crearne uno unico nazionale esiste, se vi capita di leggere il giornale " le Scienze " nel suo editoriale Tullio Regge spiega i motivi e le necessità di un tale sito e gli ampissimi margini di sicurezza che offre oggi la produzione di energia nucleare.

Nelle giornate piu' calde di settimana scorsa abbiamo sfiorato la sindrome californiana ( le industre siderurgiche sono state spente e si è toccato il picco di consumo energetico in italia) ma i fondamentalisti verdi si contuinuano ad opporre all'apertura di nuove centrali e no i continuiamoa consumare energia elettrica francese prodotta con le centrali vicine al nostro confine.

Si contnua a far parlare per questioni delicate come queste dementi che non centrano assolutamente a niente e non hanno la preparazione necessaria e scienziati illustri non vengono nemmeno interpellati. chi viene interpellato sono i vari Grillo , Marta Marzotto ,ecc. che raccolgono ampi consensi solo perche ' demagogici . Invece di avere sempre il paraocchi provate anche voi a leggere giornali quali "le scienze " e "nature" anche se si fa + fatica che a guardare striscia la notizia e provate anche voi a prendere delle scelte ragionando .

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Sono d'accordo con te, ma la Sardegna mi sembra il posto meno adatto per creare un sito di stoccaggio di residui nucleari...

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