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che bello...


Guest Angor

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Guest Angor

mi è arrivata oggi via mail...è solo una dei tanti esempi di come per cagate demagogiche si sbattano via montagne di soldi e di come ci si crei casini per nulla

(come quando qualche anno fa un gruppo di idioti italiani ha "scoperto" che una o due vallettine nelle alpi sul confine francese erano da "restituire" ai francesi: si creò un casino mostruoso per una situazione portata alla ribalta da un gruppo di deficienti che voleva farsi vedere.)

dovrebbe essere abbastanza imparziale (critica si berlusconi che i compagni wink.gif )

e sono stato bravo l'ho pure quotata

“LA STELE DI AXUM, SECONDA PUNTATA”

“Legno Storto” nella sua magnanimità editoriale pubblicò nel novembre 2003, una mia considerazione sulla restituzione della stele di Axum all’Etiopia. Cercavo di spiegare come certe “restituzioni” sono inutili e antistoriche, non vi era proprio nulla da restituire, il defunto Re dei Re Hailè Sellassiè, alla fine degli anni sessanta, ci aveva graziosamente donato la stele musicale, sia perché in Etiopia ve ne sono altre decine simili e forse più belle abbandonate  a terra, sia perché  il grande Re aveva capito che l’importanza della stele per popolo etiope era minima. Arrivò il governo del Sr: Menghistu, comunista e filosovietico, ed i nostri governanti di allora cominciarono a profondersi in scuse per la terribile guerra coloniale fascista. Da buon politicante il Menghistu cavalcò la tigre colonialista ed inizio a fare richieste di indennizzo. La stele era lì a Roma, la perfida capitale di Mussolini, a simboleggiare la sconfitta di un popolo sovrano.

“La dovete restituire!!!”

Tuonò il grande Menghistu, poteva un governo di centro sinistra restare sordo al grido di un “compagno” ? NO, ed iniziarono subito le pratiche per la restituzione del prezioso monumento. Sono passati alcuni anni, la stele è pure stata colpita da un fulmine, è cambiato il governo ma le pratiche per la restituzione hanno proseguito nella loro strada. Per un processo ci vogliono dai tre ai cinque anni ma per la stele solo strada in discesa. Sono stati fatti studi, montati ponteggi da grattacielo ed infine la stele è stata smontata ed imballata per essere restituita ai (non più) legittimi proprietari.

“Scusateci tanto per la guerra coloniale, per le strade, per gli ospedali, per le case che abbiamo costruito, cercate di capirci, non potevamo opporci, c’era Mussolini, quel gran guerrafondaio (lo ha detto anche Fini) “il male assoluto.” In parziale rimborso intanto vi restituiamo la stele rubata così la potete ributtare nel campo abbandonato insieme con le altre. Non preoccupatevi per le spese, sono tutte a carico nostro, smontaggio, imballaggio, spedizione e rimontaggio”.

Il messaggio ha riempito di gioia gli etiopi che neppure si ricordavano della stele, così con i soldi pubblici i lavori per la restituzione sono iniziati e pure terminati, con una velocità da far impallidire la costruzione del vallo di Adriano. Tutto pronto per la consegna peccato che l’Etiopia non sia in grado di ricevere il prezioso reperto del peso complessivo di 160 tonnellate, non vi sono aeroporti atti all’atterraggio del cargo, l’Etipoia non ha alcuno sbocco al mare, non ha strade adatte al peso da trasportare e neppure i tir speciali, lo sbocco al mare è ora sotto lo Stato Eritreo a non crediamo proprio gli concedano lo sbarco.

Dove si trova allora la preziosa stele simbolo delle ignobili guerre coloniali fasciste?

In un magazzino di Fiumicino a prender polvere, l’operazione c’è costata (denaro pubblico) quanto tre edifici d’edilizia popolare e continueremo a pagare il deposito chissà per quanto, probabilmente per sempre.

Con tutta la buona volontà a non criticare troppo il governo Berlusconi sorge spontanea una domanda: valeva proprio la pena di mantenere una promessa fatta tra “compagni” per poi lasciarla marcire in un magazzino? Non era forse meglio lasciare la stele dove stava e costruire tre case popolari?  Due per gli etiopi e una per gli Italiani, sarebbe stato un inizio per riparare alla guerra coloniale, Fini avrebbe sicuramente approvato, cosa non farebbe per far dimenticare il “male assoluto”.

                                                                                Pierluigi de Piccoli per Il Legno Storto

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Guest PowerMan

Sinceramente non mi sembra il caso di prendersela con dei paesi disastrati... tutta colpa dei nostri governi di rimpirliti... purtroppo si sa che sprecano a destra e a manca, daltronde il casino dall'inizio l'abbiamo combinato noi, almeno che serva di lezione per il futuro (spero di no)...

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..E come se noi chiedessimo la restituzione di tutte le opere artistiche contenute nel Louvre e depredate a suo tempo da Napoleone......

Doveva essere lasciata dove era..... ma questo

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